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Strakosha, Basic e Zaccagni: le tre possibili mosse di Sarri per risollevare la Lazio
Tre nomi per provare a invertire la rotta: Strakosha, Basic e Zaccagni. Tre soluzioni per aiutare la squadra a uscire dal momento negativo: aiutare, si intenda bene, non risolvere tutti i problemi in modo singolo. Anche perché le responsabilità della difficile situazione attuale non sono individuali ma collettive e non basterà cambiare un giocatore per vedere una Lazio scintillante e sarriana.
Tuttavia è oggettivo che l’undici titolare di base di Sarri viva un periodo di appannamento: i numeri non mentono. Eppure contro l’Udinese Sarri aveva deciso di confermare in blocco la formazione di Napoli per cercare un immediato riscatto, che però non è avvenuto. Adottare lo stesso atteggiamento oggi in casa della Sampdoria, in una gara che ha un valore enorme dopo 2 sconfitte e un pareggio nelle ultime 3 di A, può essere controproducente. Ecco perché a Genova sarebbe lecito aspettarsi qualche novità.
Andando in ordine, Strakosha per Reina è un cambio da fare: lo spagnolo, 39 anni, è in calo mentre l’albanese, dopo l’errore contro il Galatasaray, ha reagito e vuole tornare titolare. Difficile che le gerarchie verranno ribaltate oggi, ma sembra inevitabile nelle prossime settimane. Poi a centrocampo c’è Basic, che è entrato bene contro l’Udinese: suo il cross pennellato per il 4-3 di Acerbi. Ha gamba, forza fisica, freschezza, qualità e la voglia di mettersi in mostra che può fare la differenza. Considerando intoccabile Milinkovic, si gioca il posto con un Luis Alberto non al top della forma. Il terzo innesto è Zaccagni. Preso per fare il titolare al posto di Correa (nessuno si aspettava un exploit simile di Pedro), ha avuto due infortuni muscolari che non gli hanno permesso di avere continuità. Da più di un mese la sta trovando e - considerando l’involuzione di Felipe Anderson - merita di essere schierato.
Tuttavia è oggettivo che l’undici titolare di base di Sarri viva un periodo di appannamento: i numeri non mentono. Eppure contro l’Udinese Sarri aveva deciso di confermare in blocco la formazione di Napoli per cercare un immediato riscatto, che però non è avvenuto. Adottare lo stesso atteggiamento oggi in casa della Sampdoria, in una gara che ha un valore enorme dopo 2 sconfitte e un pareggio nelle ultime 3 di A, può essere controproducente. Ecco perché a Genova sarebbe lecito aspettarsi qualche novità.
Andando in ordine, Strakosha per Reina è un cambio da fare: lo spagnolo, 39 anni, è in calo mentre l’albanese, dopo l’errore contro il Galatasaray, ha reagito e vuole tornare titolare. Difficile che le gerarchie verranno ribaltate oggi, ma sembra inevitabile nelle prossime settimane. Poi a centrocampo c’è Basic, che è entrato bene contro l’Udinese: suo il cross pennellato per il 4-3 di Acerbi. Ha gamba, forza fisica, freschezza, qualità e la voglia di mettersi in mostra che può fare la differenza. Considerando intoccabile Milinkovic, si gioca il posto con un Luis Alberto non al top della forma. Il terzo innesto è Zaccagni. Preso per fare il titolare al posto di Correa (nessuno si aspettava un exploit simile di Pedro), ha avuto due infortuni muscolari che non gli hanno permesso di avere continuità. Da più di un mese la sta trovando e - considerando l’involuzione di Felipe Anderson - merita di essere schierato.
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