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Lazio, Sarri: "Sembrava una partita stregata. In certe situazioni bisogna anche improvvisare"
Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della partita vinta in rimonta contro il Bologna: "Mi è piaciuto il clima dell'Olimpico, ma anche l'atteggiamento della squadra. Sembrava una partita stregata visto che tutti gli episodi ci stavano andando contro, ma siamo rimasti in partita riuscendo anche a ribaltarla: con 32-33 gradi alla prima di campionato e diversi minuti in inferiorità numerica, non era semplice arrivare fino in fondo. Luis Alberto? L'ho visto abbastanza bene, è entrato a fare un lavoro non del tutto adatto alle sue caratteristiche: in quel momento era importante che si alzasse Milinkovic per giocare al fianco di Immobile, Luis Alberto ha fatto bene e sono soddisfatto".
Lazzari non è solo un terzino, ma un'ala in più: un commento?
"Quando un giocatore fa dei miglioramenti, il merito più grande è il suo. Pensava di non essere adatto per giocare in una linea a quattro, ma giorno per giorno si è reso conto di potercela fare".
Com'è cambiata questa partita?
"In queste situazioni bisogna anche improvvisare. A parte la parte centrale del primo tempo, i ragazzi sono stati in partita: basta un episodio per cambiare certe gare. Come si diceva nell'intervallo, eravamo tutti convinti di poterla ribaltare: c'era agonismo ma anche tranquillità dal punto di vista mentale, mentre tatticamente abbiamo anche improvvisato".
Felipe Anderson e Zaccagni possono fare la differenza sulla classifica finale della Lazio?
"Questo sarebbe lo step che dobbiamo fare, ma non è facile: ci metterei dentro anche Cancellieri, che mi è sembrato molto vivo e partecipe nella fase finale della partita. Anderson e Zaccagni hanno fatto una buona partita, ma ad essere sincero credo possano fare anche di più".
Sente una Lazio più "sua" rispetto allo scorso anno?
"Nella parte finale della scorsa stagione ero soddisfatto della squadra, ma poi l'abbiamo dovuta cambiare perché l'età media della rosa era troppo elevata. C'era da aprire un nuovo ciclo, abbiamo preso diversi giocatori d'esperienza e parecchi giovani".
Lazzari non è solo un terzino, ma un'ala in più: un commento?
"Quando un giocatore fa dei miglioramenti, il merito più grande è il suo. Pensava di non essere adatto per giocare in una linea a quattro, ma giorno per giorno si è reso conto di potercela fare".
Com'è cambiata questa partita?
"In queste situazioni bisogna anche improvvisare. A parte la parte centrale del primo tempo, i ragazzi sono stati in partita: basta un episodio per cambiare certe gare. Come si diceva nell'intervallo, eravamo tutti convinti di poterla ribaltare: c'era agonismo ma anche tranquillità dal punto di vista mentale, mentre tatticamente abbiamo anche improvvisato".
Felipe Anderson e Zaccagni possono fare la differenza sulla classifica finale della Lazio?
"Questo sarebbe lo step che dobbiamo fare, ma non è facile: ci metterei dentro anche Cancellieri, che mi è sembrato molto vivo e partecipe nella fase finale della partita. Anderson e Zaccagni hanno fatto una buona partita, ma ad essere sincero credo possano fare anche di più".
Sente una Lazio più "sua" rispetto allo scorso anno?
"Nella parte finale della scorsa stagione ero soddisfatto della squadra, ma poi l'abbiamo dovuta cambiare perché l'età media della rosa era troppo elevata. C'era da aprire un nuovo ciclo, abbiamo preso diversi giocatori d'esperienza e parecchi giovani".
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