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Cosa aspettarsi dal mercato della Lazio a un mese dall’apertura
Con la prospettiva di dover dare, entro fine dicembre, 40 milioni all’Erario, con un bilancio già non roseo e l’indice di liquidità in negativo, è evidente che Lotito non stia fremendo per l’apertura della campagna acquisti di gennaio. Che di solito, stando ai precedenti degli ultimi anni, non ha mai sfruttato: considerando la situazione, verrebbe da pensare che il copione non cambierà. Eppure - si, c’è un eppure - qualcosa può succedere. Lo spera Sarri, il grande elemento di rottura con l’ultimo decennio. Ha conquistato Lotito tanto da averlo convinto nelle ultime sessioni di mercato a fare investimenti impensabili. Il Presidente però è stato chiaro: “Servono cessioni per acquistare”.
La necessità di Sarri: il terzino sinistro
Dicevamo di Sarri. Adesso il tecnico toscano ha bisogno di un terzino sinistro, lo ha reclamato a gran voce, anche pubblicamente. Non bastano Marusic e Hysaj, con Radu terza alternativa. Sarri vuole un mancino a sinistra, uno che possa spingere e arrivare sul fondo. Il nome individuato è Parisi dell’Empoli, ma i costi sono elevati e potrebbe essere un’operazione complicata da chiudere a gennaio: anche perché l’Empoli non ha tutta questa voglia di sbrigarsi a monetizzare sul 22enne. Ci sono altre piste: Doig del Verona e Valeri della Cremonese, per esempio. Quest’ultimo laziale, costa meno e la società con il club grigiorosso può giocarsi la carta di Escalante, in prestito a Cremona quest’anno. Poi sono spuntati altri nomi esteri, come Wijndal, Bakkel e ultimo Schulz, fuori rosa dal Borussia Dortmund. Tutto però è legato alle uscite.
Servono cessioni. E c’è il nodo Luis Alberto…
In due sono con la valigia in mano. Kamenovic e Fares, tra l’altro due terzini sinistri, mai impiegati da Sarri. Gravano sul monte ingaggi della Lazio per circa 1,7 milioni annui, una cifra troppo elevata per la loro utilità nel progetto biancoceleste. Se Tare riuscisse a piazzarli entrambi, si può aprire una finestra in entrata. Da valutare la situazione Luis Alberto: non si trova con Sarri, che ne ha chiesto la cessione, ma Lotito non vuole e ha chiesto ai due di coesistere. Ci riusciranno? Certo è che con l’addio del Mago l’indice di liquidità di sbloccherebbe sicuramente. Anche se poi serve un sostituto: Ilic del Verona.
La necessità di Sarri: il terzino sinistro
Dicevamo di Sarri. Adesso il tecnico toscano ha bisogno di un terzino sinistro, lo ha reclamato a gran voce, anche pubblicamente. Non bastano Marusic e Hysaj, con Radu terza alternativa. Sarri vuole un mancino a sinistra, uno che possa spingere e arrivare sul fondo. Il nome individuato è Parisi dell’Empoli, ma i costi sono elevati e potrebbe essere un’operazione complicata da chiudere a gennaio: anche perché l’Empoli non ha tutta questa voglia di sbrigarsi a monetizzare sul 22enne. Ci sono altre piste: Doig del Verona e Valeri della Cremonese, per esempio. Quest’ultimo laziale, costa meno e la società con il club grigiorosso può giocarsi la carta di Escalante, in prestito a Cremona quest’anno. Poi sono spuntati altri nomi esteri, come Wijndal, Bakkel e ultimo Schulz, fuori rosa dal Borussia Dortmund. Tutto però è legato alle uscite.
Servono cessioni. E c’è il nodo Luis Alberto…
In due sono con la valigia in mano. Kamenovic e Fares, tra l’altro due terzini sinistri, mai impiegati da Sarri. Gravano sul monte ingaggi della Lazio per circa 1,7 milioni annui, una cifra troppo elevata per la loro utilità nel progetto biancoceleste. Se Tare riuscisse a piazzarli entrambi, si può aprire una finestra in entrata. Da valutare la situazione Luis Alberto: non si trova con Sarri, che ne ha chiesto la cessione, ma Lotito non vuole e ha chiesto ai due di coesistere. Ci riusciranno? Certo è che con l’addio del Mago l’indice di liquidità di sbloccherebbe sicuramente. Anche se poi serve un sostituto: Ilic del Verona.
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