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Lazio su Huerta? Il presidente del Pumas getta acqua sul fuoco: "Solo una voce"
Negli ultimi mesi alla Lazio è stato accostato spesso il nome di Cesar Huerta, 23enne ala sinistra di proprietà del Pumas. Il talento messicano, in scadenza nel 2025, ha segnato 8 gol in 15 partite nella Liga Apertura e piace alla dirigenza biancoceleste per il dopo-Felipe Anderson nel reparto avanzato di Sarri.
In queste ore il presidente del Pumas, Luis Raúl González ha commentato così la notizia, gettando acqua sul fuoco: "Nel caso di César Huerta, nessuno può ignorare che è un grande giocatore. Ma quella voce rimane una voce, non c'è nulla di solido".
Ieri il direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani ha parlato così del progetto Lazio: "Noi abbiamo già iniziato in estate, nel mese di luglio, a prendere degli elementi giovani e di prospettiva che stanno facendo anche abbastanza bene. Questo progetto non si ferma, ma bisogna sempre stare in movimento sul mercato. Saranno fatte delle operazioni funzionali al progetto di miglioramento, senza però butta al macero quelli della vecchia guardia che possono ancora dare qualcosa alla Lazio. Non è una rivoluzione totale, ci sono ancora tanti senatori che possono dire e fare molto. Poi è chiaro che quando si cambia, ognuno ha un proprio metodo di lavoro e ci possono essere dei mal di pancia. Ma esistono tante cure. La Lazio deve tornare a essere al centro del progetto. Noi siamo retribuiti per lavorare per la Lazio e per il popolo laziale. Forse è l’ultimo atto che farò nella mia carriera, il ciclo finisce anche per i direttori. Io sono un professionista stipendiato e questo è il mio lavoro, ma ci tengo da morire alla maglia della Lazio”.
In queste ore il presidente del Pumas, Luis Raúl González ha commentato così la notizia, gettando acqua sul fuoco: "Nel caso di César Huerta, nessuno può ignorare che è un grande giocatore. Ma quella voce rimane una voce, non c'è nulla di solido".
Ieri il direttore sportivo biancoceleste Angelo Fabiani ha parlato così del progetto Lazio: "Noi abbiamo già iniziato in estate, nel mese di luglio, a prendere degli elementi giovani e di prospettiva che stanno facendo anche abbastanza bene. Questo progetto non si ferma, ma bisogna sempre stare in movimento sul mercato. Saranno fatte delle operazioni funzionali al progetto di miglioramento, senza però butta al macero quelli della vecchia guardia che possono ancora dare qualcosa alla Lazio. Non è una rivoluzione totale, ci sono ancora tanti senatori che possono dire e fare molto. Poi è chiaro che quando si cambia, ognuno ha un proprio metodo di lavoro e ci possono essere dei mal di pancia. Ma esistono tante cure. La Lazio deve tornare a essere al centro del progetto. Noi siamo retribuiti per lavorare per la Lazio e per il popolo laziale. Forse è l’ultimo atto che farò nella mia carriera, il ciclo finisce anche per i direttori. Io sono un professionista stipendiato e questo è il mio lavoro, ma ci tengo da morire alla maglia della Lazio”.
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