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Lotito: "Chi lascia la Lazio non lo fa perché qui si trova male. Come Felipe Anderson..."
Claudio Lotito e il rinnovo del contratto di Mattia Zaccagni fino al 30 giugno 2029. Il presidente biancoceleste ne ha parlato nel corso di una intervista rilasciata a 'Lalaziosiamonoi.it': "Zaccagni è un giocatore che ha dimostrato attaccamento alla maglia, aggiungo che parecchie considerazioni sono state fatte dai mezzi di comunicazione, niente di attinente al vero, è stato solo creato allarmismo ingiustificato".
Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "Per quanto concerne alcuni calciatori che hanno deciso di intraprendere un’altra esperienza lo fanno non perché alla Lazio non stiano bene, lo fanno perché qualcuno vuole tornare nel proprio paese d’origine anche a condizioni economicamente inferiori rispetto a quelle che erano state proposte da noi. La Lazio oggi è un punto di arrivo e non di partenza, purtroppo le considerazioni di alcuni calciatori sono state fatte anche per motivi familiari o anche economici: se uno decide di andare in Arabia a prendere 25 milioni di stipendio non è un giocatore che può giocare alla Lazio e in nessuna squadra del campionato italiano".
E infine, sulla decisione di Felipe Anderson di proseguire la sua carriera al Palmeiras a partire dalla fine di questa stagione: "Mi ha chiamato, a malincuore, nonostante avesse avuto anche la rassicurazione di una prospettiva futura, ha fatto una scelta familiare e io non posso rimproverargli nulla anche perché mi ha assicurato che avrebbe dato il massimo fino alla fine della sua esperienza alla Lazio".
Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "Per quanto concerne alcuni calciatori che hanno deciso di intraprendere un’altra esperienza lo fanno non perché alla Lazio non stiano bene, lo fanno perché qualcuno vuole tornare nel proprio paese d’origine anche a condizioni economicamente inferiori rispetto a quelle che erano state proposte da noi. La Lazio oggi è un punto di arrivo e non di partenza, purtroppo le considerazioni di alcuni calciatori sono state fatte anche per motivi familiari o anche economici: se uno decide di andare in Arabia a prendere 25 milioni di stipendio non è un giocatore che può giocare alla Lazio e in nessuna squadra del campionato italiano".
E infine, sulla decisione di Felipe Anderson di proseguire la sua carriera al Palmeiras a partire dalla fine di questa stagione: "Mi ha chiamato, a malincuore, nonostante avesse avuto anche la rassicurazione di una prospettiva futura, ha fatto una scelta familiare e io non posso rimproverargli nulla anche perché mi ha assicurato che avrebbe dato il massimo fino alla fine della sua esperienza alla Lazio".
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