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Dall'esordio in Europa alla C spagnola. Miceli: "Maturato, tornerei anche in Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 24 aprile 2024, 15:34Calcio estero
di Claudia Marrone

Dall'esordio in Europa alla C spagnola. Miceli: "Maturato, tornerei anche in Italia"

"Dopo due anni in Olanda, questa esperienza in Spagna mi piacendo, vedo stadi pieni e gioco intenso, e a livello personale mi sto formando ancora di più: non ho passato un momento facile, ma a gennaio, con questa chiamata, c'è stata una svolta, e di questo ringrazio il mio agente Federico Valentino e la mia famiglia e la mia ragazza che mi sono sempre stati vicini.": esordisce così, nell'intervista rilasciata ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il centrocampista ex Lazio Alessio Miceli, ora in forza al Logrones, formazione della terza divisione spagnola.

Il classe '99 ha poi proseguito: "La scelta di lasciare l'Italia tre anni fa è stata per me giusta, ho avuto modo di conoscere altre culture oltre a esser migliorato anche a livello tecnico tattico. Lo rifarei. In Olanda e in Spagna si gioca con più possesso, si gioca maggiormente il pallone, e vedo che adesso mi esprimo meglio in tutte e due le fasi di gioco. Le buone basi, però, le ho apprese in Italia, comunque è una grande preparazione quella che si ha, e se si sceglie l'estero è per aprirsi altri orizzonti. Ma l'Italia è sempre casa".

Vorresti quindi tornare a giocare in Italia?
"Una buona soluzione la valuterei, sicuramente sarebbe bello tornate in Italia".

È nel nostro paese, tra l'altro, che hai avuto l'esordio in Europa. Cosa ricordi di quella serata?
"L'esordio in Europa League con la Lazio, per altro la mia squadra del cuore, è stato il coronamento di un sogno, dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile capitolino, dove sono arrivato a otto anni: è stata un0emozione grandissima. Però mi sono servite tanto anche le esperienze in Serie C, sono maturato sotto il profilo mentale, perché è li che ho capito che dalle difficoltà si deve trarre cose positive. Mi sono laureato in Scienze motorie e ora sto studiando psicologia, anche questo è stato uno step ulteriore per vedere le cose con nuove prospettive".


A che prospettive ti riferisci?
"Avendo più ampie visioni, si impara a reggere le pressioni, nel calcio ce ne sono tante, a gestire al meglio gli infortuni. Cose che magari vanno oltre il gioco".

Torniamo alla Lazio. Il tuo "mentore", mister Simone Inzaghi, fresco di scudetto con l'Inter.
"Inzaghi, e con lui tutto il suo staff, ha segnato una tappa importante della mia carriera, mi ha portato dalla Primavera alla prima squadra, mostrandosi sempre non solo un ottimo tecnico ma anche una grande persona. Sul piano calcistico, i risultati certificano il suo lavoro, ma per come comunica e per come allena si vedeva che avrebbe avuto una carriera importante".

Stai seguendo ancora la Lazio?
"Sì, la seguo sempre. Ha passato un momento di confusione ma ora è in ripresa, spero possano cambiare le cose, ma si deve tener conto che i momenti altalenanti capitano nel calcio. Credo però che Tudor giusto il tecnico giusto per uno step avanti e anche per i giovani, il fatto che la Primavera stia facendo bene è importante anche per la prima squadra, il connubio funziona sempre, e i giovani possono essere una grande risorsa. All'estero ho conosciuto meglio il progetto Seconde Squadre, e credo siano davvero formative, mi sarebbe piaciuto averle ai miei tempi".