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Italia ai quarti del Mondiale e Valpo che sparisce: 2 facce di una medaglia
Se da un lato stiamo assistendo a un vero e proprio boom della Nazionale femminile, approdata ai quarti di finale – sabato alle 15:00 la sfida contro le campionesse europee dell’Olanda – con pieno merito e facendo innamorare sempre più, dati alla mano, gli italiani. Dall’altro lato nella giornata appena trascorsa abbiamo dovuto assistere all’abbandono di una delle 12 squadre che fanno parte della nostra Serie A: il Valpo infatti, dopo la fine della partnership con il ChievoVerona, ha alzato bandiera bianca e spiegato in un comunicato che non iscriverà la squadra al campionato.
Due notizie che sembrano in contrasto fra loro, ma in realtà sono solo le due facce della stessa medaglia. Se da un lato l’ingresso dei club professionisti maschili ha alzato il livello di competitività del nostro calcio femminile, permettendo alle giocatrici di allenarsi quasi da professioniste e potersi dedicare solo allo sport (e non dividersi fra esso e un lavoro vero e proprio) dall’altro ha reso la vita più difficile, a livello di costi, a quelle società solo al femminile che senza affiliazioni faticano a competere con le altre. Nella prossima Serie A potrebbero infatti essere solo due, o al massimo tre, le squadre non legate a club importanti: il Tavagnacco e la Florentia. La terza potrebbe essere la Pink Bari ripescata in luogo del Chievo Valpo, che però sta trattando con il Bari dei De Laurentiis per una collaborazione stretta.
Se il Mondiale, e lo splendido cammino delle azzurre di Milena Bertolini, è il grande trampolino di lancio per aumentare l’appeal e il bacino d’utenza del calcio femminile ora è necessario un assestamento del movimento che da un lato vada incontro alle giuste richieste della calciatrici (come lo status di professioniste con annessi e connessi) e dall’altro tenga in equilibrio il sistema evitando che esploda come una bolla di sapone. Serve equilibrio e pazienza per capitalizzare al massimo la spinta delle Ragazze Mondiali e far entrare il calcio femminile in un’altra dimensione che non lasci indietro nessuna e permetta a tutte le società, sia quelle legate alla big sia quelle tradizionali, di poter continuare a esistere e sognare. Perché da qualunque angolazione la si voglia vedere la perdita del Chievo Valpo è dolorosa per tutto il movimento calcistico italiano.
Due notizie che sembrano in contrasto fra loro, ma in realtà sono solo le due facce della stessa medaglia. Se da un lato l’ingresso dei club professionisti maschili ha alzato il livello di competitività del nostro calcio femminile, permettendo alle giocatrici di allenarsi quasi da professioniste e potersi dedicare solo allo sport (e non dividersi fra esso e un lavoro vero e proprio) dall’altro ha reso la vita più difficile, a livello di costi, a quelle società solo al femminile che senza affiliazioni faticano a competere con le altre. Nella prossima Serie A potrebbero infatti essere solo due, o al massimo tre, le squadre non legate a club importanti: il Tavagnacco e la Florentia. La terza potrebbe essere la Pink Bari ripescata in luogo del Chievo Valpo, che però sta trattando con il Bari dei De Laurentiis per una collaborazione stretta.
Se il Mondiale, e lo splendido cammino delle azzurre di Milena Bertolini, è il grande trampolino di lancio per aumentare l’appeal e il bacino d’utenza del calcio femminile ora è necessario un assestamento del movimento che da un lato vada incontro alle giuste richieste della calciatrici (come lo status di professioniste con annessi e connessi) e dall’altro tenga in equilibrio il sistema evitando che esploda come una bolla di sapone. Serve equilibrio e pazienza per capitalizzare al massimo la spinta delle Ragazze Mondiali e far entrare il calcio femminile in un’altra dimensione che non lasci indietro nessuna e permetta a tutte le società, sia quelle legate alla big sia quelle tradizionali, di poter continuare a esistere e sognare. Perché da qualunque angolazione la si voglia vedere la perdita del Chievo Valpo è dolorosa per tutto il movimento calcistico italiano.
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