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La Champions che ti porta al derby: in Europa inversione dei ruoli. E infatti anche la Juve brillaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 4 novembre 2021, 00:00Editoriale
di Luca Marchetti

La Champions che ti porta al derby: in Europa inversione dei ruoli. E infatti anche la Juve brilla

Il derby fra Inter e Milan è iniziato. Il Milan che in Champions non riesce a portare le stesse sicurezze che ha in Italia, l’Inter, che come in Italia, parte in rimonta per cercare la qualificazione e con la zampata di Tirarspol riesce ad issarsi seconda e ora molto (se non tutto) passa dallo scontro contro De Zerbi (che nel frattempo non è riuscito a uscire indenne al Bernabeu).
L’Inter ritrova il suo percorso. Ritrova la sua identità. In una partita che a settembre avremmo definito semplice e che invece agli inizi di novembre aveva assunto un significato completamente diverso. L’Inter batte la sorpresa della Champions sia all’andata che al ritorno. E ora, quel girone che proprio grazie alla bravura del moldavi e del coraggio di De Zerbi, sembrava duro quanto se non più quello della passata stagione, diventa quasi benevolo. La prossima sarà proprio contro lo Shakthar. Una volta riassestato il discorso qualificazione in Champions, l’Inter ora può pensare anche al campionato. Milan e Napoli corrono, ma sono le prossime avversarie. Barella (come Lautaro) è un contratto già sistemato. Brozovic, autore di una prestazione straordinaria anche ieri, sarà il prossimo obiettivo (non scontato) dei rinnovi nerazzurri. Dopo un’estate complicata, con tanti addii e molti punti interrogativi, cominciano ad arrivare le prime certezze. Anche sul mercato: se è vero che Conte oggi giocherà la sua prima partita con il Tottenham, non sarà così facile (né tantomeno scontato) che faccia spesa necessariamente a Milano…
La serata regala al Milan, nonostante il pareggio con il Porto, ancora una speranza. Piccola, teorica, ma esistente. Ecco il fatto che sia teorica non significa che sia possibile. E’ stato tenuto in vita dal Liverpool, con la vittoria sull’Atletico. Dovrebbe fare 6 punti, e contemporaneamente il Porto dovrebbe perdere le prossime due. Entrambe dovranno giocare con Atletico e Liverpool… arrivate voi alle debite conclusioni… Ma giudicare la Champions del Milan non è soltanto guardare la classifica o capire se può essere promossa o meno. Intanto il girone dei rossoneri, dopo 7 anni di assenza, era terrificante. In più il Milan ha pagato esattamente quello che ha detto Pioli nel post partita: la mancanza di continuità anche all’interno della stessa partita. Non sono mancate le prestazioni, ma esattamente la continuità. La partita di Liverpool o quella in casa contro l’Atletico non sono state brutte partite. Il Milan, anche a Oporto, ha pagato molto gli episodi. E non bisogna dimenticare che il Porto, la squadra contro la quale il Milan avrebbe dovuto fare punti, sempre secondo la teoria, è una squadra che la Champions la gioca da anni e che lo scorso anno ha eliminato la Juventus. Abitudine a stare a certe latitudini. Il Milan si sta abituando adesso: un girone più abbordabile sarebbe stato più gradito ovvio. Certo, qualcosa in più magari poteva arrivare, soprattutto visto che in campionato il Milan ha una mentalità pazzesca. Manca ancora per averla anche in Europa, intanto prepariamoci a vivere il derby… dove l’Inter dovrà cercare di accorciare.
Intanto l’Europa ha ridato alla Juve la sua dimensione e le sue certezze. Sembra il contrario del Milan, la squadra di Allegri. Certo: l’avversario aiuta ad arrivare a prendere l’intera posta. Ma in campionato la Juve, paradossalmente, ha perso più punti con le piccole che con le grandi. E’ la mentalità che deve essere riportata e rispolverata. Le qualità dei giocatori ci sono, senza dubbio. Bisogna trovare dei nuovi equilibri, bisogna ridare linfa alla manovra bianconera. Ma che il percorso sarebbe stato accidentato lo sapeva Allegri sin dall’inizio. Forse non pensava così in salita, ma che ci fosse lavoro da fare è inevitabile. Mercato? Sì. Vlahovic: per le condizioni di oggi della Fiorentina no. Un altro centrocampista sì, meglio se giovane su cui mettere una fiches, anche importante. Ma non ci sarà alcuna rivoluzione: la Juve ha bisogno di tempo nella costruzione. Allegri dovrà fungere da acceleratore.