Lazio, delusione big: i top player faticano e non trascinano la squadra
Senza i propri giocatori migliori, la Lazio si è persa.
E ha rimediato tre sconfitte in cinque partite dopo la ripartenza, mentre erano state soltanto due fino a marzo. Il paragone è impressionante. Immobile (sempre primo nella classifica marcatori a +3 da Ronaldo) ha accusato il lungo lockdown, come da lui stesso ammesso ("Non sono più lo stesso, devo ritrovare serenità"): ha segnato due volte contro Fiorentina e Torino, ma fanno notizia i grandi errori inusuali per un cecchino come lui. Luis Alberto e Milinkovic hanno perso lo smalto per incidere sulla trequarti, mentre la retroguardia di Acerbi ha una media di 2 reti subite a partita (prima era di 00.88 ogni 90'). Poi il discorso si deve ampliare alla condizione (mentale) e fisica della squadra in generale. Non è andato tutto per il verso giusto a Formello durante il lockdown, è palese. E i tanti infortunati lo testimoniano: ai box ci sono ancora Lulic, Marusic, Raul Moro e Correa, mentre solo martedì è tornato in gruppo Luiz Felipe. Ed è proprio in un contesto simile che sarebbe stato necessario un apporto maggiore dei giocatori di maggior spessore, che, dopo aver fatto tanto per 26 giornate, sono arrivati con poche energie al momento catartico.