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La regola di Montella e l'esempio di Bonucci. Intanto Fassone e Mirabelli pensano già a gennaio
domenica 24 settembre 2017, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

La regola di Montella e l'esempio di Bonucci. Intanto Fassone e Mirabelli pensano già a gennaio

I rossoneri di Montella lasciano sul terreno di San Siro le magliette intrise di sudore dopo l’ennesima vittoria di stagione e si stringono compatti attorno al loro leader tutt’altro che silenzioso, Leonardo Bonucci, all’inseguimento di nuovi e prestigiosi traguardi.  No, non è uno slogan da cinegiornale degli anni ’50, ma la fotografia di quello che sembra essere diventato il nuovo Milan cinese. Il post pubblicato da Leonardo Bonucci al termine della sfida infrasettimanale contro i ferraresi di mister Semplice è indicativo di un nuovo fondamentale obiettivo: non fermarsi mai, nè di fronte alle previste battute d’arresto, nè tantomeno dopo gratificanti successi. «3 punti che fanno bene, che devono farci venire ancora più fame di risultati. Finora non abbiamo fatto niente! Da domani già testa a domenica, per continuare a migliorare e ripetersi». Una linea guida dettata dalla nuova e ambiziosa proprietà cinese, dall’intraprendente duo Fassone & Mirabelli e naturalmente dall’allenatore Vincenzo Montella, bravo finora ad assemblare il nutritissimo pacchetto di nuovi arrivi a Milanello, disciplinarlo con saggezza e centellinare secondo criterio le apparizioni in campo di ognuno di loro. L’immediato e più evidente risultato è che dopo 10 partite ufficiali giocate, il Milan ne ha vinte 9, un risultato che potrebbe indurre all'esaltazione, se non fosse che quell’unico match non vinto, rappresenta una macchia troppo evidente nel percorso fin qui senza ostacoli dei rossoneri: un 4-1 subito sul terreno della Lazio, incassato senza opporre resistenza alcuna. Tant’è, la squadra sembra aver reagito con dignità e orgoglio, tanto in Europa League quanto in campionato. E hai voglia a dire che fin qui - Lazio a parte - il Milan ha incontrato solo squadre di seconda e terza fascia. Appena un anno fa certi match la squadra di Montella riusciva a fatica a portarli a casa. Quando ci riusciva, perchè spesso e volentieri usciva con le ossa rotte proprio dai confronti con le cosiddette piccole. Oggi invece il club di via Aldo Rossi assapora un record di punti in campionato, 12 dopo 5 giornate, che il Milan non raggiungeva dal lontano 2003-04, con Carletto Ancelotti alla guida tecnica. Allora i rossoneri alla fine della stagione portarono a casa Scudetto e Supercoppa Europea. Sognare adesso certi traguardi potrebbe risultare tanto improvvido quando insensato, ma forse leggere certe cifre riesce a dare la misura di un dato confortante: malgrado i tanti nuovi acquisti, malgrado maggiori difficoltà ad amalgamare la squadra rispetto a tante altre big che hanno cambiato poco, malgrado il dover competere su più fronti (situazione alla quale i rossoneri stanno cercando di riabituarsi), il Milan sembra aver imboccato la strada giusta. Anzi, il vialone giusto. Come ha correttamente ricordato mister Montella alla vigilia di Samp-Milan, sono i numeri a confortare le positive sensazioni dei tifosi rossoneri in questo iniziale scorcio di stagione. Solo il Napoli fa più possesso palla del Milan, mentre i rossoneri sono in testa alla graduatoria per tiri fatti e per il minor numero di conclusioni subite. Un bel viatico per continuare questo percorso. Adesso ci tocca aspettare le necessarie controprove che, come per incanto, pioveranno sui ragazzi di Montella tutte insieme: già oggi il lunch match contro la Sampdoria; poi il Rijeka in Europa League; quindi Milan-Roma (in programma domenica 1 ottobre) e, dulcis in fundo, il derby contro l’Inter il 15 ottobre, all’indomani della sosta per le nazionali, un ostacolo in più sulla strada di mister Montella. Al termine di questa raffica di impegni sarà possibile valutazioni più approfondite. Nel frattempo, mentre la squadra di Vincenzo Montella risponde in maniera brillante alle sollecitazioni dell’allenatore rossonero, negli uffici ai piani alti di via Aldo Rossi si continua a lavorare. Fassone e Mirabelli hanno ben chiaro in testa che un club prestigioso e ricco di storia come il Milan necessiti di continue attenzioni, anche in sede di mercato. Perchè la squadra al momento offre garanzie, ma non sono escluse operazioni già a gennaio. Le esigenze che stanno emergendo da questo primo scorcio di stagione riguardano soprattutto la zona nevralgica del campo, dove ad una ritrovata abbondanza nel ruolo di playmaker, si registra una sorprendente latitanza di uomini robusti, forti fisicamente, in grado di reggere botta con gli incursori avversari e controbattere adeguatamente. Un po’ il ritratto di Franck Kessiè, autentica rivelazione rossonera di questo scorcio di stagione, ma praticamente unico nella rosa del Milan con determinate caratteristiche. Su questo fronte Fassone & Mirabelli stanno lavorando alacremente e hanno già messo nel mirino i primi potenziali obiettivi: Jankto, Fofana, Barella e il turco-tedesco Demirbay.  Tutti, tra Milanello e via Aldo Rossi, lavorano nella medesima direzione e i fans del diavolo non vedono l’ora di poter gridare al mondo: il Milan è tornato.