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Milan, cinque problemi principali. C’è troppa confusione: scelte discutibili e atteggiamento sbagliato
martedì 26 settembre 2017, 00:00Editoriale
di Antonio Vitiello
per Milannews.it

Milan, cinque problemi principali. C’è troppa confusione: scelte discutibili e atteggiamento sbagliato

Direttore di MilanNews.it, collabora con TMW Radio e Tuttomercatoweb.com. Lavora anche con INFRONT. Ha collaborato con Sportitalia.

Mani nei capelli, sguardo triste e cattivi pensieri per il futuro. E’ questo il ritratto del tifoso del Milan dopo la sconfitta contro la Sampdoria. E non è la sconfitta in se, ma come si è perso, senza tirare in porta e completamente in balia dell’avversario.

Proviamo ad elencare i 5 problemi principali di questo Milan. Un editoriale che vuole essere critica costruttiva, con la speranza che Montella riesca a trovare subito le contromisure per iniziare finalmente a carburare. La stagione non è ancora compromessa, c’è tempo per migliorare e trovare la via giusta.

Troppa confusione tattica - Arrivati a fine settembre ancora non si sa quale sia la formazione titolare e il modulo della squadra. Per un gruppo che deve imparare gli automatismi, i continui cambiamenti non agevolano l’assimilazione dei movimenti. Alcuni giocatori inoltre sembrano fuori posizione e rendono molto meno di quanto realmente possono fare. Suso è un pesce fuor d’acqua in questo nuovo modulo, l’esterno migliore del Milan della passata stagione sembra ora disinnescato, quasi più dannoso che utile averlo così. Nel 352 inoltre uno tra Bonaventura e Calhanoglu deve star fuori, e anche questa scelta può essere tema di discussione. In attacco Andrè Silva gioca poco, ed è stato l’acquisto più costoso della campagna estiva. I due turni di stop a Musacchio sono sembrati eccessivi, ad oggi è stato uno dei migliori in retroguardia.

Difesa non rende – Il reparto arretrato è stato costruito per fare la differenza invece nelle prime sei giornate il Milan ha già subito 8 gol. E’ tutta la fase difensiva a dover migliorare, con l’aiuto del centrocampo, ma gli errori dei singoli molto spesso fanno la differenza. Bonucci non è ancora il giocatore ammirato alla Juve, non sta dando quelle certezze in più alla squadra. Bisogna concedergli ancora del tempo ma essendo il difensore più pagato della serie A ci si aspettava un apporto migliore.

Atteggiamento sbagliato – Con la Samp il Milan non è sceso in campo, nel primo tempo è stato in balia della squadra avversaria. Un problema di atteggiamento sottolineato anche da Marco Fassone alle televisioni: il Milan non può essere questo, serve più cattiveria agonistica, più applicazione e abnegazione da parte di tutti. Ritmo troppo compassato, squadra scarica e senza energie. Con la Samp i giocatori arrivavano sempre dopo sul pallone e hanno perso quasi sempre i contrasti.

Non c’è gioco - Alla base di tutto c’è assenza di gioco. In queste prime battute stagionali, complice la confusione tattica, il Milan non è riuscito ancora a trovare la propria identità. Anche quando i rossoneri hanno ottenuto i tre punti, molte occasioni sono state create da azioni individuali o sporadiche iniziative di gruppo che però non hanno avuto continuità nel tempo.

Undici formazioni diverse – Cambiare sistematicamente ogni partita non ha portato ai frutti sperati. Montella ha applicato turnover per dare fiato ad alcuni giocatori ma per conoscersi meglio, almeno i titolari, avrebbero dovuto giocare sempre insieme, soprattutto i difensori. Invece su 11 partite il Milan ha cambiato 11 formazioni. Questo può contribuire a creare confusione, cambiare sempre può disorientare.