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Il “sarto” Montella faccia in fretta a consegnare il vestito senza difettiTUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
giovedì 19 ottobre 2017, 00:00Editoriale
di Franco Ordine
per Milannews.it

Il “sarto” Montella faccia in fretta a consegnare il vestito senza difetti

Vincenzo Montella è un tipo capace di stregare per la sua onestà intellettuale. Di questi tempi e in particolare nel calcio italiano dove spesso si nega l’evidenza, è una dote che crea più di una simpatia. E nel presentare la sfida di Europa league l’uomo è stato sincero con se stesso, cioè con l’allenatore: “So benissimo che in mancanza di risultati rischio la panchina”. Onore al merito, allora. Nessun ricorso agli alibi, alle scuse, alle giustificazioni che pure non mancherebbero a uno che ha visto arrivare 11 esponenti dal mercato di Mirabelli e non tutti di elevata cifra tecnica, il vero tema di fondo da discutere tra qualche tempo a casa Milan. Anzi, sul tema, adottando la metafora del vestito, è stato ancora più incisivo: “Forse ho sbagliato qualche indumento ma sto trovando l’abito giusto per il Milan”. A chi frequenta Milanello da qualche anno, come è capitato (per fortuna, bisogna aggiungere) al vecchio cronista, la metafora del vestito riporta alla memoria un altro contrasto tra società e allenatore, Silvio Berlusconi versus Alberto Zaccheroni, il tecnico dello scudetto esonerato poi per via di risultati insoddisfacenti in Champions league. All’epoca il presidente utilizzò proprio quella metafora: “Il sarto non era capace di utilizzare al meglio la stoffa”.

È il rischio che corre Vincenzo Montella, il quale, da ultimo ha anche segnalato che comunque vada a finire quest’avventura “sarò sempre riconoscente a Fassone e Mirabelli”, a testimonianza che neanche in caso di esonero ci sarà un addio traumatico. Dopo aver toccato tutto il ferro possibile, Montella deve riflettere sulla battuta di Gasperini, Bergamo, Atalanta, il quale parlando di Kessiè e del suo rendimento ridotto con i rossoneri ha concluso: “Se vogliono rimandarlo indietro lo prendo volentieri”. Kessiè dell’anno scorso non aveva la coppa, aveva al suo fianco Conti e insieme costituivano una ditta collaudata ma di sicuro al Milan non ha ancora trovato la bussola e l’orientamento tattico. Questo è uno dei nodi che il sarto Vincenzo deve sciogliere dopo aver capito forse che Suso può trovare posto anche da mezz’ala, come ai tempi dell’under 21, che Bonaventura è un altro su cui contare sempre, e che le sfide dopo la sosta da nazionali vanno gestite in modo diverso rispetto alle scelte tradizionale. Ogni riferimento all’impiego di Biglia nel derby reduce dal viaggio con l’Argentina in Ecuador è assolutamente pertinente. Conclusione: ogni buon sarto che si rispetti, può provare una, due, tre, quattro volte l’abito ma alla fine deve consegnarlo senza nemmeno un difetto. E il Milan di questi tempi, di difetti, purtroppo, ne ha ancora troppi.