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Montella, meno chiacchiere e più fatti: questa squadra sembra autogestitaTUTTO mercato WEB
venerdì 20 ottobre 2017, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

Montella, meno chiacchiere e più fatti: questa squadra sembra autogestita

E’ nato il fuorigioco dell’ascella, fischiato per la prima volta nella storia del calcio a Cutrone al quale è stato così annullato un bel gol contro i greci in Europa League. Per il resto è stata la solita danza immobile, percorsa dalle insicurezze di un’orchestra senza spartito che soffre a prescindere, quale che sia l’avversario. 
Lasciamo perdere i moduli, per favore. Il gioco di una squadra di calcio passa per spazi e tempi, che vanno occupati e sfruttati secondo movimenti, posizioni, corsa, rapidità e naturalmente giocate (supportate dalla tecnica) studiate, ripetute, perfezionate negli allenamenti. In una parola: organizzazione. La sensazione di autogestione che invece ci procura il Milan da questo punto di vista, tra l’altro ogni volta con un minimo di uno fino a un massimo di 3 giocatori puntualmente fuori ruolo, non viene mitigata nemmeno nelle vittorie (sempre più rare), esasperata invece nelle cocenti sconfitte sino alla depressione. 
Vero, verissimo che un anno fa il City rivoluzionato da Guardiola prendeva sonori ceffoni a desta e sinistra, ma la proposta di gioco dell’allenatore spagnolo era già certificata. Qui invece si vive sugli spunti e sulle intuizioni individuali: di strategico, il nulla o quasi. 
Il primo tempo del derby è stato di una povertà devastante, specie perché la ripresa ha detto a chiare lettere come sia potenzialmente superiore la qualità rossonera rispetto a quella nerazzurra. Potenzialmente. E basta. 
La replica in EL contro l’AEK Atene (segnata soltanto da qualche sussulto) ha confermato molto di questa analisi. La squadra perde via via in morale e certezze, non è sicura perché non sa mai bene esattamente che fare.

Biglia nelle ultime 2 di Qualificazioni Mondiali con l’Argentina pareva una via di mezzo tra Pirlo e Modric. Contro l’Inter un ectoplasma, scivoloso e svagato. Andre’ Silva segna a raffica col Portogallo, nel Milan gira a vuoto come una bicicletta senza catena. Sono solo un paio di esempi, i più eclatanti del resto. 
Non parliamo poi dei movimenti difensivi, degli errori individuali, del rimescolamento del mazzo così frequente che anche le carte vincenti diventano ininfluenti. Nessuna proposta di gioco, nessuna idea conservatrice o innovativa. Il Milan dal punto di vista tattico e comportamentale non dimostra alcuna identità, nessuna parvenza di continuità. La delusione - dopo averlo incoraggiato e sorretto per una stagione, pur avendone individuato limiti non indifferenti di lettura delle gare - che suscita l’aridità di Montella, ormai palese, è grande. In qualche modo, qua e là questa stagione potrà avere delle pezze, ma appena possibile sarà bene cambiare. La sua verve si manifesta ormai soltanto nelle dichiarazioni pre e post partita, un altro segnale inequivocabile di una diritta via smarrita.