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Per uscire dall’assedio, c’è una sola via: ottenere il rifinanziamento del debitoTUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
giovedì 18 gennaio 2018, 00:00Editoriale
di Franco Ordine
per Milannews.it

Per uscire dall’assedio, c’è una sola via: ottenere il rifinanziamento del debito

Adesso è tutto chiaro. È chiaro, per definire meglio i contorni dell’argomento da trattare oggi, quello che accade, quotidianamente, intorno al Milan, bersaglio scoperto di una striscia di attacchi che ha precedenti solo nella cronaca dei giorni più difficili e tormentati della gestione Farina. All’epoca si rischiò addirittura il fallimento: e l’intervento provvidenziale di Silvio Berlusconi lo scongiurò. Tra l’altro si tratta di operazioni che nascondono i più diversi scopi che vanno dall’assedio politico a Silvio Berlusconi tornato protagonista delle prossime elezioni a quello finanziario riservato al nuovo presidente e azionista cinese Youghong Li. Il primo, promosso da Stampa e Secolo XIX, con una “sparata” in prima e ben tre pagine dedicate all’inesistente inchiesta smontata ufficialmente dal capo della procura milanese Francesco Greco, è fallito miseramente. Amen: se ne riparlerà tra qualche anno nella causa per risarcimento danni intentata da Fininvest. Il secondo è un tormentone continuo alimentato oltre che dall’ossessione di qualche cronista anche dai misteri e dai silenzi che circondano l’imprenditore cinese. A rendere ancora più avvilente lo scenario milanista, naturalmente, sono i risultati a dir poco sconvenienti prodotti dal ricco mercato e dalle perfomances della squadra passata adesso dalla deludente gestione Montella a quella promettente di Gattuso.

        Per paradosso, al momento, più importante di una decisa risalita in classifica e magari anche di qualche successo in coppa Italia ed Europa league, sarebbe per il Milan centrare un altro bersaglio. E cioè rinegoziare il debito con il fondo Elliott prima della scadenza fissata in ottobre in modo da guadagnare l’ossigeno necessario per vivere i prossimi anni con minore affanno e guardando al vero obiettivo di Youghong Li, che è poi la quotazione alla borsa asiatica del club. Le trattative di Marco Fassone hanno fin qui prodotto il seguente risultato parziale: e cioè l’ottenimento da parte del fondo inglese Highbridge di una cifra parziale (270 milioni) rispetto ai 400 milioni promessi in un primo momento per la durata di 4-5 anni. Mancherebbero all’appello altri 130 milioni per completare l’operazione e questo clima di sfiducia e di incertezza intorno all’azionista del Milan è di sicuro il peggiore nemico dei rossoneri. C’è chi parla di accanimento mediatico nei confronti del Milan che dispone tra l’altro, come club, di una florida condizione economico-finanziaria: zero debiti con le banche. Forse è un tantino esagerato ma a smontare questo clima può provvedere una sola persona: Youghong Li. E non solo con la nota, finalmente, appuntita dell’altro giorno.