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Vietato illudersi: la Lazio sarà il vero esame per il nuovo Milan, dopo la figuraccia dell’andataTUTTO mercato WEB
martedì 23 gennaio 2018, 00:00Editoriale
di Alberto Cerruti
per Milannews.it

Vietato illudersi: la Lazio sarà il vero esame per il nuovo Milan, dopo la figuraccia dell’andata

E adesso deve venire il bello. Senza il doppio nubifragio che all’andata si rovesciò prima su Roma e poi sul Milan con il devastante 4-1 subito dalla Lazio, ma anche senza il vento che ha rischiato di rinviare il primo successo esterno di Gattuso. Adesso deve venire il bello, perché domenica alle 18 a San Siro, si spera con un roseo tramonto, deve incominciare il vero decollo di Bonucci e compagni. Massimo rispetto per il Cagliari che in casa aveva già fatto soffrire l’Inter e la Juventus ma il vento, stavolta in senso metaforico, deve cambiare nella prossima partita contro la Lazio che ha segnato più gol di tutti: ben 53 alla media di 2 e mezzo a partita, quasi il doppio del Milan fermatosi a 27. Numeri a parte, che comunque qualcosa vogliono dire, basta ricordare la gara d’andata per capire l’importanza della prossima. Quel Milan, più che mai di Montella, bene o male aveva vinto le prime due partite contro il Crotone e il Cagliari, ma contro la Lazio improvvisamente scoprì di non essere così forte come tutti i tifosi speravano. Tre gol di Immobile, uno della rivelazione Luis Alberto e arrivederci, anzi addio, sogni di gloria, da scudetto o da semplice piazzamento per la Champions. Inutile la rete di Montolivo per limitare il passivo e soprattutto la figuraccia. Campanello d'allarme suonato eppure non raccolto, con le solite scuse: inizio di campionato, incidente di percorso, giornataccia e via di questo passo. La verità era un’altra e lo si è scoperto soltanto dopo le successive sconfitte, mai però così nette e brucianti.

Quel Milan non era pronto per l’atteso salto di qualità, malgrado la contemporanea presenza di sei nuovi acquisti: Bonucci e Musacchio al centro della difesa a quattro completata da Calabria e Rodriguez, Kessie e Biglia in un centrocampo a tre con Montolivo a sinistra, alle spalle di Suso, Cutrone e Borini, mentre Kalinic e Andrè Silva erano in panchina. Quattro mesi più tardi la Lazio, che dopo quella partita aveva un punto di vantaggio sul Milan adesso ne ha 12, con Immobile capocannoniere a quota 20 gol e gli scatenati Milinkovic-Savic e Luis Alberto a 7. Il miglior goleador del Milan, invece, è Suso con 5 gol che non è nemmeno un attaccante. E qui sta una delle differenze tra le due squadre. Nella Lazio segnano tutti tanto, nel Milan invece gli attaccanti segnano poco, o non giocano nemmeno come Andrè Slva. Sulla carta, quindi, non ci sarebbe partita. Ma proprio per questo il Milan ha l’occasione per svoltare. E siccome il risultato è la miglior medicina per tutti, checché ne dica Sacchi, battere la Lazio significherebbe svoltare e stavolta per davvero. Altrimenti gli ultimi due successi su Crotone e Cagliari non sarebbero serviti a niente. Proprio come all’andata.