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Una certezza societaria c'è. Rivoluzione portieri in casa Milan. C'era una volta un talento...TUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Montesi
domenica 25 marzo 2018, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

Una certezza societaria c'è. Rivoluzione portieri in casa Milan. C'era una volta un talento...

Doverosa apertura dedicata alle delicate questioni societarie. Ormai siamo abituati: durante le pause del campionato imposte dal calendario, appena si spengono i riflettori sulle gesta esaltanti della squadra guidata da Gennaro Gattuso, puntualmente tornano a galla i problemi della società, con i soliti catastrofisti dell'informazione pronti a vaticinare l'imminente fallimento dell’Ac Milan. Tanto che ad ogni interruzione della serie A, dalle parti di via Aldo Rossi indossano corazza ed elmetto per prepararsi ad affrontare l’onda d’urto dei bombardamenti sulla proprietà cinese. Nel corso della settimana abbiamo registrato prima l’esplosione della cassaforte di Yonghong Li, subito a ruota l’apertura di un’inchiesta della Procura sulla cessione del club e per chiudere in bellezza anche l’imminente esproprio della società da parte del fondo Elliott.
Lungi dal voler salire sul pulpito e regalare al popolo rossonero verità nascoste, una cosa mi sembra piuttosto chiara: il futuro societario del Milan è tutto ancora da scrivere, ma sotto la tutela di Elliott a fare da garante (magari anche nella ricerca di un nuovo socio finanziatore/acquirente) non potrà che essere roseo.

A proposito di futuro, breve riflessione sulla questione portieri, favorita dall’ennesima sparata di Mino Raiola («Spero che giochi Reina titolare l'anno prossimo nel Milan»), anche questa registrata nella turbolenta settimana appena conclusa. Una dichiarazione che ha scombussolato ben poco i piani della dirigenza rossonera, ancor meno ha turbato l’umore dei tifosi che sembrano aver già cancellato l’immaginetta di Gianluigi Donnarumma dalla nicchia dedicata alle «bandiere». Questo perchè il futuro di Gigio sembra ormai deciso - lontano da Milano - e certo non per volontà del ragazzone di Castellammare di Stabia che già la scorsa estate si è messo pesantemente di mezzo tra il suo ingombrante procuratore e il club per cui fa il tifo fin da bambino. Ormai la gestione di Raiola è diventata insostenibile, non passa giorno senza che tiri fuori qualche argomento per fare polemica, contro il Milan, contro Mirabelli, contro la proprietà cinese, perfino contro la nebbia che avvolge la Madonnina. Davvero non se ne può più. Con buona pace di Donnarumma, che avrebbe potuto - e voluto - davvero diventare una colonna rossonera per i prossimi 20 anni, il destino del portierone classe ’99 è altrove.
Il vero problema di Super Mino è che se davvero vorrà portare Gigio via dal Milan dovrà darsi parecchio da fare per confezionare un’offerta non inferiore ai 70-80 milioni di euro. E questo proprio grazie a Raiola che in estate ha preteso per il suo assistito un ingaggio da top player da 6 milioni di euro netti a stagione. Su questo occorre essere chiari: se Gigio è un fenomeno tale da meritare quello stipendio, allora la cifra del suo cartellino deve arrivare a sfiorare le tre cifre, senza se e senza ma.
A quel punto però, dando per scontato che se Gigio dovesse salutare la comitiva con lui partirebbe anche Antonio, il Milan rischierebbe di ritrovarsi ad affrontare la prossima stagione con un portiere 36enne, Reina, un ragazzino del 2000 che attualmente sta facendo panchina con la Ternana ultima in serie B (Plizzari) e magari il brasiliano Gabriel, da anni in rossonero e puntualmente mandato a svernare in giro per l’Italia per ovvie ragioni di inadeguatezza. Appare ovvio che in caso di duplice addio dei fratelli Donnarumma il Milan dovrà ricorrere all’acquisto di un nuovo portiere sicuro e affidabile in grado di potersi alternare con lo spagnolo nel corso di una stagione che ci si augura lunga e impegnativa. Il nome giusto potrebbe essere quello di Mattia Perin, già accostato al club di via Aldo Rossi la scorsa stagione e in ballottaggio con Gigio per conquistare l’ambita maglia di titolare dell’Italia. Un portiere capace di accontentare tutti, in attesa dell’auspicata e definitiva crescita di Plizzari, oggettivamente al momento non ancora pronto per un palcoscenico impegnativo come quello di San Siro.

Chiusura dedicata ad un caso da Chi l’ha visto. Nome: Manuel. Cognome: Locatelli. Data di nascita: 8/1/1998. Professione: calciatore. Segni particolari: predestinato. L’identikit di Loca, il centrocampista più promettente cresciuto nel vivaio del Vismara dai tempi di Demetrio Albertini, potrebbe essere riassunto in queste poche righe. Per analizzare invece le ragioni del suo progressivo eclissarsi dal palcoscenico del grande calcio milanista occorrerebbero giorni di analisi ed approfondimenti. O magari no, perchè tutto potrebbe essere riconducibile ai normalissimi alti e bassi che un calciatori di appena 20 anni può e forse deve avere nel suo percorso di crescita. Certo è che del poderoso uomo d’ordine a metà campo che appena 15 mesi fa si caricava sulle sue giovani spalle il peso di uno squadrone ricco di storia e di blasone come il Milan, si sono perse le tracce. Ormai da quasi un anno Locatelli ha smesso di offrire segnali confortanti e il giovane centrocampista del Milan sembra la timida controfigura del lottatore pieno di classe e talento visto nei suoi primi mesi da titolare. Attenzione però a recitare il de profundis per Manuel e l’esempio della resurrezione di Bryan Cristante all'Atalanta dopo un paio d’anni agonici dovrebbe bastare. Tutti ci auguriamo che presto possa tornare il momento di Locatelli, per adesso però la certezza è che il classe ’98 del Milan ha perso anche l’Under 21. Servirà tutta la pazienza e la grande applicazione di mister Gattuso per aiutarlo a ritrovarsi, ma questo accadrà sicuramente, perchè Locatelli è un predestinato. Vero Manuel?