Romagnoli e la corsa contro il tempo verso Roma: il centrale vuole esserci contro la Juve

Alessio Romagnoli è nato e cresciuto a circa a 60 km da Roma e proprio nella Capitale vorrebbe tornare a fare visita nei primi giorni di maggio. L'appuntamento, già fissato da tempo per lui e per il Milan, è per la finale di TIM Cup del 9 maggio contro la Juventus. Due settimane fa, però, è arrivata la notizia che nessuno al Milan avrebbe mai voluto sentire: il difensore rossonero ha riportato una lesione al bicipite femorale della coscia. Il centrale, da subito, ha fatto capire che quella partita non avrebbe voluto saltarla ed è, dunque, partita la corsa contro il tempo per provare a recuperarlo.

IL PESO NEI NUMERI - La presenza di Romagnoli è fondamentale per la solidità difensiva della squadra di Gattuso e i numeri lo testimoniano. Se consideriamo anche la gara contro il Sassuolo - in cui è uscito al 6° minuto - infatti, con Romagnoli non disponibile per infortuni o squalifiche il Milan ha subito 13 gol in 10 partite (1,3 reti a partita) in campionato. Con il centrale classe 1995 in campo, invece, 25 in 24 presenze (1,04 a partita). Numeri che dimostrano, se ce ne fosse ulteriore bisogno, la crescita che ha avuto nell'ultimo anno, anche grazie alla presenza di Bonucci al suo fianco.

LA SITUAZIONE - Premettendo che Cristian Zapata, in queste ultime 3 partite in cui ha dovuto sostituirlo, lo ha fatto più che degnamente, risultando spesso tra i migliori in campo, è chiaro che Romagnoli dia una sicurezza maggiore alla difesa e abbia ormai instaurato certi automatismi con Bonucci difficilmente replicabili. Al momento il nativo di Anzio starebbe rispettando la tabella di marcia prevista: la speranza del Milan è quella di potergli dare qualche minuto già contro il Verona il 5 maggio, per poi schierarlo dal primo minuto nella finale contro la Juventus, avendo così un'arma difensiva in più per cercare di riportare un trofeo nella bacheca di via Aldo Rossi dopo la Supercoppa Italiana, vinta l'anno scorso proprio contro i bianconeri. Alessio, del resto, sa come si fa.