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Jesus, Gigio e André: il Milan fissa il prezzo. Crack Suso, i soliti nodi vengono al pettineTUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Montesi
domenica 20 maggio 2018, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

Jesus, Gigio e André: il Milan fissa il prezzo. Crack Suso, i soliti nodi vengono al pettine

Obiettivo sesto posto. Oggi gli orizzonti di quello che fino a poco tempo fa era il club più titolato al mondo sono questi, c’è poco da fare. Con buona pace di tutti i tifosi milanisti che nella speranza di poter tornare a vivere notti magiche continuano a vivere di ricordi. Contro la Fiorentina in palio c’è non solo il risultato finale di questa stagione, ma anche una seria ipoteca sulla prossima, visto che che il prezioso traguardo ancora da conquistare garantirebbe la qualificazione ai gironi di Europa League, senza passare dalle forche caudine di ben tre turni preliminari, pericolose mine in grado di compromettere anche la prossima annata.
Intanto, per quanto non sia ancora tempo di mercato ufficiale, ai piani alti di via Aldo Rossi qualcosa già inizia a muoversi. In attesa della sentenza Uefa in materia di fairplay finanziario prevista per la fine del campionato, che segnerà i confini delle opportunità e delle future ambizioni rossonere, in Casa Milan si riflette innanzitutto sulle cessioni. Chiarificatrici le parole del direttore dell’area tecnica rossonera Massimiliano Mirabelli: «Vogliamo gente convinta, altrimenti le condizioni sono due: che un calciatore ci comunichi di voler essere ceduto e un’offerta che ci soddisfi».
Escluso Kalinic che saluterà certamente la comitiva per manifesta inadeguatezza, c’è un trio di rossoneri che si presenta ai nastri di partenza del mercato ufficialmente non in vendita, ma di fatto con un bel cartello al collo con su scritto il prezzo. Si tratta di Gianluigi Donnarumma, Andrè Silva e lo spagnolo Suso. Tutti e tre blindati a parole, molto meno con i fatti, a cominciare dal fantasista ex Liverpool a cui è stata concesso un rinnovo di contratto con una clausola rescissoria di 40 milioni. Oggettivamente troppo poco in relazione ai valori e ai prezzi del mercato europeo.
A meno che lo stesso 8 rossonero non rifiuti le tante offerte che inizieranno presto ad arrivare sulla scrivania del suo agente Lucci, sarà lui il primo a salutare la comitiva. Anche per quanto riguarda Donnarumma e Andrè Silva il destino sembra ormai segnato, ma tutto dipenderà dai potenziali acquirenti. Il cartellino del prezzo di Gigio dice 70 milioni, quello stabilito per il centravanti portoghese riporta un bel 40 tondo tondo. Il Milan, al di là delle dichiarazioni di facciata, non sembra intenzionato ad opporsi ad una loro partenza.

Basterà che arrivi qualche club pronto ad offrire quanto richiesto da Fassone e Mirabelli per liberare altri due armadietti a Milanello. A quel punto, con 150 milioni di euro in cassa, si potrà anche iniziare a pianificare la campagna acquisti.
L’importante però è spenderli bene, senza più commettere alcun errore. Ogni riferimento alla sontuosa campagna acquisti della scorsa estate è puramente voluto. Se bastano un paio di infortuni e un paio di squalifiche, peraltro in diversi settori del campo, a scombussolare totalmente i piani tattici dell’allenatore Gennaro Gattuso, vuol dire che qualcosa di sbagliato in questo Milan c’è. Ovvio il riferimento al ko dello spagnolo Suso, fermato per un problemino muscolare alla vigilia dell’ultima giornata di campionato. Un’assenza gravissima a prescindere, ancor di più in considerazione del fatto che Fabio Borini, l’unico possibile sostituto tra gli attaccanti esterni rossoneri e tra l’altro nemmeno lontanamente paragonabile per qualità e caratteristiche tecnico-tattiche ai due titolari, è squalificato per somma di ammonizioni.
Questo per quanto riguarda il reparto offensivo, ma se andiamo ad analizzare la questione del centrocampo la situazione non migliora. Il Milan dovrà affrontare la Fiorentina con il suo regista titolare acciaccato, Lucas Biglia, e senza Montolivo per l’espulsione rimediata a Bergamo. E meno male che in quel ruolo c’è anche il baby Locatelli. Se però allarghiamo il giro d’orizzonte agli intermedi di centrocampo allora il discorso si fa complesso, visto che oltre Kessiè e Bonaventura, i titolarissimi costretti ad un tour de force innaturale fin dall’inizio della stagione, Gattuso non ha mai potuto contare su una sola alternativa plausibile.
Ecco allora la riflessione che da mesi inquieta i tifosi rossoneri: forse con 230 milioni di euro spesi in estate si poteva allestire una rosa in maniera più coerente ed equilibrata. Invece tre centravanti a contendersi un unico posto in squadra nel 4-3-3 e vuoto pneumatico tra gli attaccanti esterni. Così come non trova spiegazione plausibile la decisione di lasciare il centrocampo così sguarnito proprio in un ruolo così delicato come quello della mezzala.
Al bando i giustizialismi che vanno tanto di moda in questo periodo sui social, ma qualcuno alla fine dovrà ammettere i propri errori, altrimenti in via Aldo Rossi se ne continueranno a fare. E tutti sulla pelle dei tifosi del Milan.