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5 pesi sullo stomaco: Spalletti, Gattuso, Galliani, derby femminile e derby d'ItaliaTUTTO mercato WEB
sabato 5 ottobre 2019, 00:00Editoriale
di Mauro Suma
per Milannews.it

5 pesi sullo stomaco: Spalletti, Gattuso, Galliani, derby femminile e derby d'Italia

Qualcuno dirà che 5 pesi, di questi tempi, sono ancora pochi sullo stomaco, un qualcuno che ha molto probabilmente ragione. Ma non possiamo certo spiattellarli tutti e 100, perchè la vostra pazienza avrà pure un limite e quindi cerchiamo di contenerci. Il primo peso sullo stomaco è il rumore su Spalletti. Non può piacerci la moda di dire che il Milan fa schifo a tutti. E nemmeno quella di sbattere il Milan in prima pagina solo per usarlo e sbeffeggiarlo, caratteristica che è propria di uno e di un solo quotidiano sportivo italiano. Non sappiamo se sia stato in qualche modo sondato Spalletti, crediamo assolutamente di no, ma in attesa di controprove non mettiamo la mano sul fuoco, anche perchè non è questo il punto. Sei tu che stai destabilizzando il Milan a dovermi dare un elemento, un particolare, un indizio, in tal senso. Invece no, solo il gusto di fare la linguaccia al Milan: tiè, non ti vuole nessuno. Questo non è accettabile e non ci sta.

Quando le cose di una grande squadra non vanno bene, vale tutto. L'esimio in assoluto Paolo Condò, nostro idolo personale al pari di Mario Sconcerti, ha dato il via alle danze su Sheva ("Il Milan ne ha bruciate fin troppe di bandiere") e tutti a ripetere la stessa frase in ogni angolo del Creato. Premesso che Inzaghi e Brocchi stanno ancora allenando e non li ha bruciati nessuno, guardiamoci in faccia con un minimo di calma. Rino Gattuso non lo ha bruciato proprio nessuno. Rino Gattuso aveva nell'anima questa squadra e l'ha capita meglio di tutti, con tutto il rispetto di tutti. In tre gironi alla guida del Milan, Gattuso ha fatto 39 punti (ritorno 2017-18), 31 punti (andata 2018-19 senza Bonaventura, senza difensori centrali e con il mal di pancia di Higuain) e 37 (ritorno 2018-19), per un totale di 107 punti. Bruciato chi e bruciato cosa? Lo hanno cercato Samp e Fiorentina, lo hanno sondato Lazio e Genoa: bruciato dove?



Nulla contro il Mirabelli che è stato al Milan. Mirabelli è stato al Milan con passione, intensità, lavoro, onestà e buona fede. Ma il dopo Milan di Mirabelli ci piace francamente poco. Prenda esempio dallo stile di Adriano Galliani. Lo storico ad del Milan, che ha fatto partire Pirlo ma che aveva rivinto un nuovo Scudetto cedendo Pato e acquistando Tevez prima del colpo di scena sul quale evitiamo di scendere in particolari per evitare altre noie, non era d'accordo sul Milan proprietà cinese. Ma la massima espressione del suo dissenso era stare zitto e non rilasciare interviste. Ora che invece c'è una nuova proprietà, Galliani distribuisce buone parole sul progetto tecnico, sostiene a sua volta l'allenatore, si spende per il progetto stadio, va allo stadio a tifare Milan. Di fare l'oppositore brontolone sempre in agguato, il signor Adriano Galliani non ci pensava e non ci pensa nemmeno. E' un buon esempio per tutti.

Il derby Inter-Milan femminile non si può giocare a San Siro. Era un grande evento, bello, fresco, nuovo. Ma deve andare al Breda, a Sesto San Giovanni, perchè il prato di San Siro ha bisogno di cure. Ma il municipio 7 e tutti i consiglieri della politica milanese non arrivano a cogliere il segnale? San Siro è è sarà la storia, è e sarà nei nostri cuori per sempre, ma non ce la fa. Il microclima, il terzo anello, le zolle, la manutenzione del prato: a San Siro purtroppo c'è nè sempre una. San Siro è già stato ristrutturato tre volte: basta! Basta infierire, per raccogliere qualche voto in più alle prossime amministrative. Regina Baresi e Valentina Giacinti meritavano San Siro e se invece non si è riusciti a far giocare loro il derby, la cosa non può passare sotto silenzio. A San Siro non si può, San Siro ha sempre e costantemente bisogno di cure e manutenzione. Futuro, siori. Futuro!

Siccome Suma sul tema ha stancato, ecco il parere di Mario Sconcerti sul derby d'Italia: “Tutti dicono che domenica si giocherà il derby d’italia perché giocano contro Juventus e Inter. Non c’è molto di sbagliato, ma neanche è corretto. Derby d’Italia è un modo di dire inventato da Gianni Brera intorno agli anni ’60, significava che si incontravano le due squadre che avevano vinto più scudetti”. Le cose poi sono cambiate e la Storia è andata avanti. “Per un lungo momento fu l’Inter a inseguire la Juve da sola, poi arrivò l’era di Berlusconi e il Milan recuperò – ricorda Sconcerti -. Oggi e da molti anni ci sono due squadre, Inter e Milan, entrambe con 18 scudetti. Inter e Milan dovrebbero giocare tra loro e portare un vincitore che sua volta giochi contro la Juve. Altrimenti resta un’Italia divisa in due dalla Juve e di nuovo a metà di quel che resta tra Inter e Milan. Un derby non d’Italia, ma di Milano”.