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Ibra più importante di Ronaldo e decisivo come Maradona al Mondiale del 1986. E ora una vittoria a Glasgow nel ricordo di PratiTUTTO mercato WEB
martedì 20 ottobre 2020, 00:00Editoriale
di Alberto Cerruti
per Milannews.it

Ibra più importante di Ronaldo e decisivo come Maradona al Mondiale del 1986. E ora una vittoria a Glasgow nel ricordo di Prati

Ebbene sì, lo confesso. Non credevo che Ibrahimovic potesse essere così decisivo la stagione scorsa e a maggior ragione in questa, visto che ha un anno di più. Ho sbagliato e ammetto il mio errore dopo il derby, che consideravo l’appuntamento spartiacque per l’inizio del campionato rossonero. Una settimana fa, infatti, proprio in questa rubrica avevo scritto che la partita di sabato sarebbe stata la prova della verità per tanti, anche se alcuni come Diaz e Tonali non hanno avuto spazio. Il campo ha promosso quasi tutti, ma soprattutto ha esaltato una volta di più il carattere, la forza e le qualità di Ibrahimovic che mi impressionò all’Europeo del 2004, in Portogallo,quando segnò un gol in acrobazia a Buffon, con la maglia della Svezia,contro l’ultima Italia di Trapattoni e il portierone azzurro alla fine disse che una rete così non l’avrebbe mai piùsegnata. Anche in questo caso il tempo ha dato ragione a Ibra, che nel giro di poche settimane ha dimostrato di essere più importante di Cristiano Ronaldo. Non a caso, infatti, gli sono bastate due partite per segnare quattro goldecisivi, ma soprattutto in due partite ha trascinato il Milan più di quanto abbia fatto Ronaldo nella Juventus. E’ vero che la qualità media dei bianconeri è superiore a quella dei rossoneri, ma il peso di Ibra è infinitamente superiore a quello di Ronaldo. Merito suo, ovviamente, ma merito anche di chi lo ha fatto arrivare, a cominciare da Boban, dimenticato troppo in fretta, e Maldini, senza scordare l’importanza di Pioli che ha saputo gestirlo senza complessi di superiorità, o peggio di inferiorità. E siccome Ibrahimovic fin dai primi allenamenti ha battezzato Leao come suo compagno ideale, ha fatto bene Pioli a preferirlo a Castillejonel derby, schierandolo sulla fascia sinistra perché Leao non è una punta centrale e in quel ruolo, come ha dimostrato con la splendida azione del secondo gol, ha superato anche lui la prova-verità, in attesa di compiere ulteriori progressi a livello tattico e caratteriale.

Parlare di scudetto adesso è prematuro, perché come sottolinea Pioli bisogna procedere partita per partita e il calendario ora dice che il Milan dovrà giocare giovedì a Glasgow contro il Celtic, al debutto nei gironi di Europa League. Una grande squadra ha il doveredi puntare a vincere tutto e il Milan può fare come il Siviglia che l’anno scorso, partendo dall’Europa League come il Milan, conquistò la coppa(contro l’Inter), arrivando quarto in campionato, con un doppio biglietto d’ingresso per la Champions. Vincere a Glasgow non sarà facile, ma non lo era nemmeno nel 1969 dopo lo 0-0, sotto la neve di San Siro, all’andata. Il secondo grande Milan di Rocco riuscì però a vincere 1-0 grazie a una fuga del compianto Pierino Prati, che poi firmò il trionfo nella finale di coppa dei Campioni con una tripletta. Prati aveva il numero 11 come Ibrahimovic,che lo ha indirettamente onorato nel modo migliore nel primo derby senza di lui, nella speranza di imitarlo in Scozia. Perché i fatti hanno dimostrato che Ibrahimovic può essere determinante come Maradona, che nel 1986 trascinò l’Argentina, che non era affatto favorita, al titolo mondiale. Ibrahimovic come Maradona, quindi. E allora sognare si può. Anzi si deve.