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Se la matematica non è un'opinione...
lunedì 19 ottobre 2020, 16:48News
di Redazione MilanNews
per Milannews.it
fonte di Giovanni Picchi

Se la matematica non è un'opinione...

Giovedì sera il Milan esordirà in Europa League in casa del Celtic, prima di affrontare la Roma lunedì. Un calendario molto fitto, che porterà inevitabilmente Stefano Pioli a fare delle rotazioni, senza sminuire il valore della competizione e tenendo conto della risorsa che questo trofeo può rappresentare per il club di via Aldo Rossi: l’esempio dell’Inter dell’anno passato ha messo in luce l’importanza dell’Europa League anche nel calcio italiano, dove troppo spesso si tendeva a sottovalutare la Coppa.

Il tecnico emiliano, avendo a disposizione una rosa caratterizzata da una linea verde preponderante, in Scozia ringiovanirà ancora di più la formazione vista contro l’Inter, dando spazio a Tonali e, magari a partita in corso, ai prodotti del settore giovanile rossonero, come Colombo o Daniel Maldini (ma qui dipende solo da come andrà la partita). In particolare, il numero 27 rossonero "potrebbe" calpestare l’erba del Celtic Park 4993 giorni dopo l’ultima volta di papà Paolo. Era il 20 febbraio 2007 e quell’anno il Milan si sarebbe poi laureato Campione d’Europa.

La formazione scozzese ha sempre portato particolare fortuna alla famiglia Maldini. Facendo un salto nel tempo, ricordiamo quando anche Cesare nel 1968/69, dopo aver superato il Celtic ai quarti di finale, vinse la Coppa dei Campioni. Allora però indossava le vesti di collaboratore di Nereo Rocco, insignito del ruolo di guida tecnica in quella magnifica cavalcata. Il più giovane (almeno per ora) della dinastia si augura che la squadra di Glasgow, come è stato per i suoi predecessori, gli regali emozioni felici nella stagione in corso, nella quale ha anche cambiato il numero di maglia, passando dal 98 al 27.

Una cifra apparentemente anonima, ma che, vista con gli occhi di un matematico, nasconde molti significati. 27 infatti è 33 (3×3×3) e il diciannovenne milanese rappresenta la terza generazione di numeri 3. Numero che in realtà è stato solo sulla maglia di Paolo, ma che dopo il suo ritiro è divenuto il simbolo di una famiglia che ha fatto la storia del club rossonero. Questa particolare operazione ha poi un nome che è tutto un programma: potenza, come quella dimostrata in campo da Cesare e Paolo, e che ci auguriamo in futuro possa caratterizzare anche le prestazioni di Daniel. La scelta del numero di maglia da parte dell’attaccante potrebbe essere stata casuale, ma preferiamo credere in questa interpretazione più romantica. D’altra parte il romanticismo, quando si parla di un Maldini e di Milan, non è mai fuori luogo.