Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
Uno dei segreti del Milan sono i suoi match analyst: ecco come lavorano. Gruppo compatto e tutti sulla corda: adesso nessuno (o quasi) si può sedere sugli alloriTUTTO mercato WEB
lunedì 26 ottobre 2020, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Uno dei segreti del Milan sono i suoi match analyst: ecco come lavorano. Gruppo compatto e tutti sulla corda: adesso nessuno (o quasi) si può sedere sugli allori

È vero che, comunque vada questa sera, il Milan sarà ancora in testa al campionato fino a domenica prossima, ma è questo il momento in cui fare “cassetto”, ovvero incamerare quanti più punti possibili per arrivare pronti a quel periodo della stagione in cui, fisiologicamente, ci potrebbe essere un calo. È un Milan in stile formica quello che vuole Stefano Pioli e che vuole anche la dirigenza, perché la cicala lo si sa che fine fa quando arriva l’inverno. L’allenatore milanista non fa voli pindarici, dentro Milanello non si fanno tabelle di punti né, tantomeno, ragionamenti di classifica pindarici. Si ragiona partita per partita, avversario per avversario e con un calendario così fitto, è fondamentale il lavoro che svolge lo staff di Pioli fuori dal campo. In particolar modo quello dei match analyst, che nel corso dei giorni preparano tutte le situazioni relative agli avversari e le mettono a disposizione, tramite un’app specifica, di tutto il gruppo squadra. Un’intuizione voluta da Pioli e sviluppata dai suoi collaboratori, il che permette ai giocatori del Milan non solo di avere a disposizione tutte le immagini sui singoli avversari e sulle situazioni globali, ma anche di potersi rivedere alla fine degli allenamenti. Una metodologia fondamentale per ottimizzare i tempi, sia dentro sia fuori dal campo, perché con pochi allenamenti a disposizione, è importante conoscere l’avversario anche solo visivamente per prevenire i pericoli. Anche i portieri, con il trio Dida-Ragno-Betti, hanno sessioni video personalizzate, in modo tale da uniformare il metodo di lavoro.

Altro tassello fondamentale, nel prossimo ciclo di partite, è quello relativo al turnover. Fino a questo momento, Pioli ha utilizzato 21 giocatori di movimento, un po’ per necessità e un po’ per convinzione. Il fatto è che, adesso, ogni giocatore – seppur con le sue caratteristiche – sa sempre cosa fare all’interno di quel sistema di gioco, il 4-2-3-1, che ben si delinea attorno alle forme della squadra. Di conseguenza non stupisca la prova di Krunic contro il Celtic così come quella di Diogo Dalot o il lampo di Hauge, sul quale il mister conta ma il norvegese deve prima incamerare ancora alcuni dettami prima di potersi candidare con costanza ad una maglia da titolare. Ma anche lui è un’arma che può far male dalla panchina, a partita in corso, come al Park giovedì sera. Sarà fondamentale tenere tutti (o quasi) sulle spine, far caprie che tutti sono titolari e che quando uno non ne ha più a sufficienza, non si vada in affanno. Certo, se anche la batteria dei centrali tornasse a disposizione al completo, non sarebbe male ma Gabbia è ancora in isolamento a casa mentre Musacchio ha bisogno di altre settimane per essere arruolabile al gruppo.

Fatto sta che il Milan di oggi è una squadra vera, che sa far male agli avversari con più di un interprete e questo, per chi gli gioca contro, è certamente un fattore di pericolo in più. Perché se Ibra non tira giù le porte, ci sono pronti gli altri a farlo per lui. Questo Milan non è più figlio del caso, è una realtà che nel campionato della pandemia, può e deve pensare in grande senza porsi limiti, ma tenendo il focus sulla quotidianità. La vera arma in più del gruppo di Pioli.