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Elliott tira dritto e pensa al suo Milan. Causa legale in vista con Fassone. Leonardo e i nodi da sciogliere: da Bonucci a Higuain, il tempo stringeTUTTO mercato WEB
© foto di Pietro Mazzara
lunedì 23 luglio 2018, 00:40Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Elliott tira dritto e pensa al suo Milan. Causa legale in vista con Fassone. Leonardo e i nodi da sciogliere: da Bonucci a Higuain, il tempo stringe

E’ iniziata l’era di Elliott e il fondo americano proprietario del Milan ha già dimostrato di essere uno schiacciasassi nelle decisioni che deve prendere. Uno stile diverso rispetto a quello al quale siamo abituati al mondo tradizionale del calcio, ma in Elliott c’è un punto che è fondamentale: l’efficacia delle scelte per arrivare al raggiungimento del risultato. Va da se che dopo aver chiesto le dimissioni di Fassone nel penultimo incontro a Londra (mentre escuteva il pegno), il nuovo proprietario del Milan ha deciso di revocare l’incarico all’ex amministratore delegato “per giusta causa” e i motivi espressi in assemblea sono stati parecchio pesanti. Ci sarà una causa tra Fassone e Elliott, anche perché in ballo c’è la buonuscita del manager piemontese che avrebbe sparato alto, ma è anche vero che il fondo della famiglia Singer potrebbe rifarsi su Fassone per quegli atteggiamenti tenuti dall’ad – come da testo letto in assemblea – riguardanti i contratti che regolavano il suo rapporto con il Milan. Non sarà una cosa semplice come non lo sarà l’inchiesta della procura di Milano su Yonghong Li, accusato di falso in bilancio che, qualora dovesse essere accertato, potrebbe provocare dei problemi sia al club sia a chi lo ha gestito prima di Elliott.

Oggi dovrebbe calare il sipario anche sull’esperienza al Milan di Massimiliano Mirabelli. Da tempo penso che lui sia il meno colpevole di tutti. Perché Mirabelli avrà fatto anche i suoi errori di valutazione e anche qualche scivolone a livello d’espressione, ma sul lavoro e su quello che ha fatto per il Milan, nulla da dire. Saprà rifarsi altrove, con quella schiettezza che lo ha sempre contraddistinto.

Adesso tocca a Leonardo insediarsi al timone di comando dell’area sportiva del Milan. Una sala macchine che ha imparato a conoscere bene quando era il delfino di Galliani e che adesso si troverà a gestire in prima persona. Avrà poco tempo per fare mercato, sia in entrata sia in uscita e forse sarebbe stato il caso di affiancare Mirabelli fino alla chiusura dei trasferimenti per poi congedarlo. Ma Elliott non ammette mezze misure (pronti a cambiare tutti i capi area attualmente in carica) e così Leo si troverà a dover agire in fretta e con un budget che, si vocifera, sia di circa 150 milioni. Ma dovrà anche agire in uscita e se Kalinic ha estimatori in Spagna (con l’Atletico era tutto definito), occhio anche a Gigio Donnarumma, sul quale potrebbe piombare il Chelsea in caso di partenza di Courtois verso il Real Madrid.

In attacco salgono le quotazioni di Higuain per il ruolo di centravanti. Il Pipita sarebbe il colpo grosso per riaccendere la fiamma del tifo milanista. Più di Morata, che nel 4-3-3 potrebbe fare fatica ad essere quel rapace d’area di rigore che lo scenario collettivo milanista si auspica di avere in attacco. Fermo restando che Cutrone non si tocca e che ad oggi è il titolare, ma le cose potrebbero cambiare in caso di arrivo di un big che si alternerebbe a Patrick e gli consentirebbe di crescere ulteriormente con una concorrenza sana, ma spietata per il ruolo. Lunedì scorso, infine, da questa colonna avevo parlato dell’inizio del mal di pancia di Bonucci. Ebbene l’aver assistito alla sua risposta ad un tifoso presente accanto a me a Milan-Novara (“non mi devi dire quello che devo fare”) non ha fatto altro che aumentare la sensazione che se ne voglia andare. Chissà che un faccia a faccia tra Leonardo (de Araujo) e Leonardo (Bonucci) non possa ribaltare le carte in tavola.