Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
Gattuso Braveheart: messaggio all’InterTUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Montesi
domenica 21 ottobre 2018, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
per Milannews.it

Gattuso Braveheart: messaggio all’Inter

Chiudo gli occhi e penso al derby imminente. La prima immagine che si materializza nella mia mente è quella di un Gattuso Braveheart alla testa dei suoi giocatori, tutti schierati di fronte al nemico nerazzurro in posa da battaglia ad inneggiare una furiosa haka, marchio di fabbrica dei guerrieri neozelandesi All Blacks. Giusto per far capire con quanta tensione io stia vivendo queste ultime ore di attesa prima del fischio d'inizio dell'arbitro Guida.
Quella vista sabato pomeriggio nella conferenza stampa di presentazione del match è stata una versione del tecnico rossonero fin troppo pacata, serena, quieta. Ma sappiamo cosa cova sotto la cenere all’interno dello spogliatoio di Milanello. C’è una voglia di rivincita, di rivalsa contro il mondo - non solo quello nerazzurro - che nasce da un quinquennio abbondante di brutture e umiliazioni che il popolo milanista conta finalmente di mettere alle spalle. Un lustro che se da un lato ha mortificato l’universo rossonero, dall’altro ha posto le basi per una rinascita così impetuosa come quella che tutti quanti noi desideriamo vivere accanto ai ragazzi.

Tornando al match in programma domani sera a San Siro, il principale argomento di discussione sui principali organi di informazione sembra essere il duello tra Higuain e Icardi. Come se ai tifosi delle due squadre fregasse qualcosa di chi vincerà il confronto tra i due bomber argentini. Per quanto mi riguarda, l'importante è che vinca il Milan. Se grazie ad una tripletta del Pipita meglio, altrimenti va benissimo anche un gollonzo al 93’.
In fase di presentazione mister Gattuso ha ammesso i limiti in termini della sua squadra in termini di fisicità, ma ha sottolineato con orgoglio una superiorità importante: «A livello tecnico non ci sentiamo inferiori, anzi, abbiamo qualcosa in più». Un messaggio importante ai calciatori che domani dovranno imporre il loro gioco all’Inter e cercare in questo modo di portare a casa la partita.

L’obiettivo principale sarà quello di stare attenti dietro. Molto più attenti del solito. C’è una voce statistica nella quale il Milan è ultimo in classifica e che dovrebbe fare riflettere. Sembra una bestemmia considerando l’aura di luce che accompagna il cammino finalmente virtuoso dei rossoneri in campionato, ma è la pura verità. E non è nemmeno troppo complicato scoprire di cosa si tratti. Con la rete subita due domenica fa in casa contro il Chievo, nell’ultimo successo di Higuain e compagni per 3-1, il Milan ha incassato un gol per la tredicesima volta consecutiva. È la striscia peggiore fra le venti di A e resiste da Milan-Napoli del passato campionato, quando ci volle un autentico miracolo di Donnarumma su Milik nei minuti di recupero per mantenere inviolata la porta rossonera per l’ultima volta.
Oggi, nel momento di maggiore euforia per i ragazzi di Gattuso reduci da tre successi consecutivi tra campionato ed Europa League, è arrivato il momento di mettere fine a questo infausto primato. Urge un clean sheet che possa rincuorare la difesa milanista, rafforzare la fiducia e l’autostima dei ragazzi e consentire a tutta la squadra di vincere il match con qualche patema d’animo in meno. 
Mister Gattuso si è affrettato a sgombrare il campo da ogni inquietudine, rafforzando un concetto significativo: «Secondo i dati raccolti quest'anno difendiamo molto meglio dell'anno scorso. I nostri gol subiti nascono spesso da errori di impostazione o rinvii sbagliati, sarebbe più grave se avessimo preso gol a difesa schierata. È solo un problema di concentrazione, non sono preoccupato».
L’augurio è che il tecnico rossonero abbia ragione. Se l’obiettivo è quello di raggiungere uno dei primi quattro posti in campionato è il caso di correre ai ripari perchè, come la storia della nostra serie A ci insegna, in Italia vince chi ha la miglior difesa, non il miglior attacco. Occorre lavorare alacremente per perfezionare i movimenti, oliare i meccanismi difensivi e blindare finalmente la porta di Gigio. A quel punto il più sarà fatto: con una coppia lì davanti come quella formata da Higuain e Suso segnare un gol dovrebbe essere l’ultimo dei problemi.