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tmw / milan / Primo Piano
Dalle critiche (ingiustificate) ai capolavori: Leonardo e le scelte che hanno trasformato il MilanTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 18 febbraio 2019, 20:30Primo Piano
di Matteo Calcagni
per Milannews.it

Dalle critiche (ingiustificate) ai capolavori: Leonardo e le scelte che hanno trasformato il Milan

Quando una nave scricchiola, messa a dura prova da una tempesta, non è raro che da più parti arrivino critiche, per lo più ingiustificate, verso chi guida le sorti di quell'imbarcazione. E' accaduto per Gattuso, nel momento di crisi tecnica del Milan, ed è accaduto anche a Leonardo, quando il Milan faticava soprattutto in relazione agli acquisti estivi. Il dirigente brasiliano si è ritrovato ad impostare un mercato in corsa, dopo un cambio di proprietà soffertissimo, costretto ad operare esclusivamente a saldo zero. Appena arrivato ha dovuto gestire la grana Bonucci, ricavandone lo sfortunato Caldara e Higuain, colui che veniva definito, da tutti, come il centravanti più affidabile su piazza. Pensare che avrebbe ingolfato il motore proprio in rossonero era francamente impronosticabile.

ESTATE E NON SOLO - Alcuni hanno criticato aspramente anche l'operazione Bakayoko, rivelatosi, dopo un paio di mesi di adattamento, uno dei migliori centrocampisti dell'intera Serie A: ora il suo valore supera di gran lunga i 35 milioni che il Milan dovrà versare al Chelsea. Meno convincenti Laxalt e Castillejo, ma il primo è arrivato all'ultimo per ovviare ai problemi di Strinic, il secondo è stato un'opportunità per incastrare la cessione di Bacca, il cui stipendio era troppo gravoso per le casse rossonere. Ma i veri capolavori del dirigente brasiliano sono arrivati a gennaio, o meglio ad ottobre e a gennaio, quando Leonardo ha chiuso l'operazione Paquetà (creando perplessità da parte di chi diffidava di questo giovane proveniente dal Flamengo) e soprattutto il "cambio" Higuain-Piatek.

I CAPOLAVORI DI GENNAIO - Parliamoci chiaro: ritrovarsi un Higuain scontento, deciso ad abbandonare la nave a gennaio, poteva essere un facilissimo "game over" per la maggior parte delle squadre. Punto primo: bisognava riuscire a trovare un accordo per farlo partire (col Chelsea che inizialmente non sembrava convinto). Punto secondo: andava individuata una soluzione con la Juventus che, tutt'ora, detiene il cartellino del Pipita. Punto terzo: era necessario trovare un sostituto valido che non lo facesse rimpiangere. Il destino ha voluto che in Serie A, in questi mesi di difficoltà di Higuain, fosse esploso Piatek, in un club che a differenza di altri preferisce cedere piuttosto che trattenere i giocatori controvoglia. Acquistare uno come il polacco, capace di segnare 6 reti in 5 presenze, per soli 35 milioni, è stato un vero e proprio colpo da maestro, così come individuare Paquetà e puntarci con decisione nonostante un costo non particolarmente basso. Ricordate quando si parlava di un centrocampo da ricostruire? Ecco, con il brasiliano la mediana rossonera è finalmente a posto dopo anni, così come l'attacco con Piatek. Da secoli due acquisti non influivano così tanto sulle sorti rossonere e i meriti vanno a Leonardo e allo stesso Maldini che, sottolineiamo, in estate è arrivato più tardi e ha avuto meno incidenza sulle scelte di quella sessione di calciomercato.