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Cardinale: "Non siamo in testa? Siamo comunque secondi. Non smetteremo di puntare a vincere. Il Milan è di RedBird"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 21 aprile 2024, 09:00Primo Piano
di Francesco Finulli
per Milannews.it

Cardinale: "Non siamo in testa? Siamo comunque secondi. Non smetteremo di puntare a vincere. Il Milan è di RedBird"

Con ogni probabilità Gerry Cardinale sarà a San Siro domani sera in occasione del derby tra Milan e Inter. Nel frattempo il manager americano ha mangiato con Paolo Bricco de Il Sole 24 Ore all'Hotel Portrait in corso Venezia, in centro a Milano. Qui il numero uno di RedBird ha ribadito la sua centralità nella proprietà del Milan e ha ribadito alcuni spunti circa la sua visione di gestione del club e del suo fondo in generale.

Il Milan è di RedBIrd

Come prima cosa, Cardinale ha voluto sottolineare, alla luce dell'inchiesta sulla reale proprietà del club che è esplosa un mese fa circa, come RedBird sia l'effettivo proprietario del Milan. Le parole dell'americano sono state molto chiare: "Vorrei chiarire i fatti una volta per tutte: RedBird è l’azionista di controllo del 99,93% di AC Milan; il restante 0,07% è costituito da singoli investitori italiani che sono tifosi di lunga data del club". Poi un chiarimento anche sul ruolo dei New York Yankees: "Ho anche chiesto ai New York Yankees di investire una piccola quota di minoranza insieme a RedBird come parte del nostro investimento complessivo, data la forte partnership di 25 anni che ho con loro". RedBird ha beneficiato, nel momento del passaggio di proprietà, di un prestito da parte di Elliott. Cardinale spiega anche questo passaggio: "Elliott ha fornito un prestito a RedBird con una durata di tre anni e zero diritti di governance. Questo prestito non è diverso da qualsiasi altro finanziamento di terzi che avremmo potuto ottenere, con l’ulteriore vantaggio che Elliott ha portato un track record di miglioramento di AC Milan prima della nostra acquisizione".

Poi una notazione sul futuro alla guida del club: "Sono appena arrivato e non ho alcuna intenzione di vendere il Milan. Il mio obiettivo è costruire una realtà insieme solida e vincente. Perché dovrei rinunciare alla proprietà? Non ci sono colloqui con alcun investitore che possa ottenere il controllo o la governance del Milan".

Non è mancata anche una battuta sul rendimento sportivo della squadra: "Non siamo in testa al campionato? Siamo comunque al secondo posto. E non smetteremo mai di puntare a vincere".

Ambizioni

Cardinale ha il vantaggio di essere un maestro nel costruirsi una rete di relazioni e partnership che hanno aiutato a far crescere il suo fondo. In particolare racconta RedBird così: "Il 40% delle aziende che abbiamo in portafoglio è costituito da società nate da zero , tutte con flussi di cassa positivi o in pareggio operativo fin dall’inizio e tutte che hanno occupato un segmento nel loro settore che prima non esisteva o che prima era poco significativo". Poi parla anche del suo Yes Network che oggi è la maggiore rete regionale sportiva americana e che detiene i diritti di diverse squadre importanti nelle maggiori leghe professionistiche americane: "Lo sport è uno degli elementi fondamentali della mia idea di piattaforma. Il nostro portafoglio di attività sportive rappresenta un valore totale di 30 miliardi di dollari, di cui 5 miliardi di dollari di valore per le società che abbiamo creato. Credo nel modello della ‘public private partnership’, che è fondato sull'unione fra le comunità e fra chi ha i soldi e chi non li ha. Il caso del Milan è perfetto. C’è il Milan, che è insieme un’impresa e una squadra di calcio. C’è la proprietà, che è RedBird. C’è la comunità dei tifosi. C’è la città". Infine racconta anche dei suoi legami con personaggi del mondo dell'entertainment, tre su tutti: "Ho legami professionali e di amicizia con l’attore Ben Affleck, il cantante John Bon Jovi e il giocatore di basket Lebron James. Affleck ha un’intelligenza dirompente, è un vulcano sempre in attività. Lui, Bon Jovi e Lebron hanno due punti in comune: pensano costantemente a nuove realtà di mercato che oggi mancano e sono, a livello caratteriale, dei Maverick, dei solitari fuori dal branco".