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Il Consiglio Federale approva il piano strategico. Si astiene la Serie B
La Lega Serie A ha votato sì al piano strategico della FIGC, nel consiglio federale andato in scena ieri. Deliberati i principi e i nuovi parametri economici finanziari che rendono più severi gli obblighi dei club, con l'indice di liquidità, l'indicatore di indebitamento e quello costo del lavoro allargato che saranno ammissivi per la Serie B e C, mentre per la A la si è optato per un allineamento verso la disciplina Uefa.
Tutti favorevoli tranne l'astensione della Serie B di Balata. Dal punto di vista finanziario, l’accoglimento di circa l’80% delle proprie richieste ha spinto i tre membri della Lega Serie A presenti in via Allegri a non contrastare - anche per una questione di responsabilità istituzionale - questa parte della riforma voluta da Gravina, che sarebbe comunque passata.
Queste le parole di Casini a corredo. "Il piano strategico sul calcio italiano è stato costruito in questi mesi partendo dai contributi delle varie componenti, la Serie A ha riconosciuto che un numero molto elevato delle proposte del documento partivano da noi, quindi per coerenza e responsabilità istituzionale sui principi di fondo abbiamo espresso posizione favorevole, ovviamente condizionata a che l’applicazione di alcuni aspetti corrispondano a quanto chiesto. Abbiamo ribadito pure che questo non cambia il progetto che la Serie A sta portando avanti per arrivare a un modello di maggiore autonomia e indipendenza ispirato a quello inglese. Quando avremo il progetto ci aspettiamo l’entusiasmo di tutti nel vederlo e nel riceverlo perché una Serie A più forte, più autonoma, che lavora meglio e che produce più risorse è a vantaggio di tutto il calcio italiano”.
Tutti favorevoli tranne l'astensione della Serie B di Balata. Dal punto di vista finanziario, l’accoglimento di circa l’80% delle proprie richieste ha spinto i tre membri della Lega Serie A presenti in via Allegri a non contrastare - anche per una questione di responsabilità istituzionale - questa parte della riforma voluta da Gravina, che sarebbe comunque passata.
Queste le parole di Casini a corredo. "Il piano strategico sul calcio italiano è stato costruito in questi mesi partendo dai contributi delle varie componenti, la Serie A ha riconosciuto che un numero molto elevato delle proposte del documento partivano da noi, quindi per coerenza e responsabilità istituzionale sui principi di fondo abbiamo espresso posizione favorevole, ovviamente condizionata a che l’applicazione di alcuni aspetti corrispondano a quanto chiesto. Abbiamo ribadito pure che questo non cambia il progetto che la Serie A sta portando avanti per arrivare a un modello di maggiore autonomia e indipendenza ispirato a quello inglese. Quando avremo il progetto ci aspettiamo l’entusiasmo di tutti nel vederlo e nel riceverlo perché una Serie A più forte, più autonoma, che lavora meglio e che produce più risorse è a vantaggio di tutto il calcio italiano”.
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