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Lecce, un pari che sa di successo: merito dei cambi di Liverani
Un punto d’oro. Per la classifica, certo, ma soprattutto per l’umore. Il Lecce torna da San Siro con un’altra performance super in trasferta e il bicchiere dell’autostima mezzo pieno. Una gara dai due volti: un primo tempo di sofferenza, complice la distanza tra i reparti, l’entusiasmo ritrovato dal Milan e la quantità industriale di passaggi sbagliati in fase d’impostazione; una ripresa alla pari contro la formazione di Pioli, apparsa parecchio vulnerabile in fase difensiva e ancora fragile mentalmente.
Ma il vero capolavoro è targato Liverani. Alzi la mano chi, nei panni del tecnico romano, avrebbe tolto dopo 45’ Falco, uno dei calciatori più rappresentativi della squadra e il calciatore della Serie A con più dribbling riusciti. Dopo un primo tempo in grande affanno, la mossa che ha stravolto la gara: dentro Farias. Quindi freschezza, centimetri in più e il tandem tanto sognato e poi costruito in estate dal ds Meluso. Il brasiliano rimedia il penalty, fornisce una marcia in più in termini di accelerazioni palla al piede e ci mette sempre lo zampino.
Fuori Majer, indispensabile per il centrocampo giallorosso ma a passo lento complice un affaticamento muscolare dei giorni scorsi, dentro un Petriccione in fiducia e che pian piano sta entrando in condizione. Poi Lapadula dopo il 2-1 di Piatek, ovviamente per provare a riacciuffarla. Insomma: tra due squadre che si son spartiti in egual misura la contesa, la spunta Liverani. E ora a lui tocca tenere i piedi della sua squadra ben saldi a terra se sabato, contro la Juventus, si vorrà compiere un’altra impresa.
Ma il vero capolavoro è targato Liverani. Alzi la mano chi, nei panni del tecnico romano, avrebbe tolto dopo 45’ Falco, uno dei calciatori più rappresentativi della squadra e il calciatore della Serie A con più dribbling riusciti. Dopo un primo tempo in grande affanno, la mossa che ha stravolto la gara: dentro Farias. Quindi freschezza, centimetri in più e il tandem tanto sognato e poi costruito in estate dal ds Meluso. Il brasiliano rimedia il penalty, fornisce una marcia in più in termini di accelerazioni palla al piede e ci mette sempre lo zampino.
Fuori Majer, indispensabile per il centrocampo giallorosso ma a passo lento complice un affaticamento muscolare dei giorni scorsi, dentro un Petriccione in fiducia e che pian piano sta entrando in condizione. Poi Lapadula dopo il 2-1 di Piatek, ovviamente per provare a riacciuffarla. Insomma: tra due squadre che si son spartiti in egual misura la contesa, la spunta Liverani. E ora a lui tocca tenere i piedi della sua squadra ben saldi a terra se sabato, contro la Juventus, si vorrà compiere un’altra impresa.
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