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TMW RADIO - De Biasi: "Eriksen a centrocampo sì... da mezzala. Milan di aspiranti campioni"
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Gianni De Biasi intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Gianni De Biasi, ct dell'Azerbaigian, ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Perdere al 119esimo minuto brucia, anche perché la Fiorentina ha giocato un'ottima partita, nel secondo tempo poteva sfruttare meglio alcune ripartenze. Mi sembra che la squadra ci sia, la classifica ancora non li ripaga dei giocatori che hanno: spero che con Prandelli trovino la via maestra".
Giampaolo è all'ultima spiaggia con il Torino?
"Se non è l'ultima spiaggia, sicuramente il mare è tempestoso. Anche ieri hanno giocato una partita discreta ma perso per un rigore sbagliato: il momento è che gira tutto male, normalmente però questi sono brutti segnali. Mi auguro di sbagliare, la squadra del Torino è ottima e non riesce ancora ad esprimersi".
Cosa vede in questo Milan?
"Si capisce che c'è un bel feeling con Pioli, persona capace e di buona comunicazione che probabilmente ha trovato la chiave giusta per motivare questi aspiranti campioni. Più che un allenatore è il loro fratello maggiore".
Quanto è importante Inter-Juventus?
"Credo che, per esperienza, sia presto per dirlo. Ricordo che con Allegri un anno erano anni luce lontano in classifica, e poi vincendole tutte hanno recuperato punti. La Juve ha un organico importantissimo, e l'Inter pure ha una grandissima squadra: tutti profili esperti, ed ha un valore incredibile dal portiere fino al centravanti. Sono tra le candidate a vincere il campionato".
Come si spiega la scelta di Eriksen playmaker?
"Dico che c'è un mercato difficile... Eriksen è un grandissimo giocatore, e con questo ragazzo c'è bisogno di fare un lavoro mentale e di autostima. L'ho affrontato numerose volte nella Danimarca e vi assicuro che è un'ira di dio. Secondo me nel 3-5-2 può fare tranquillamente la mezzala perché a fianco avrebbe chi tappa le sue mancanze difensive".
Dove vede il Papu Gomez?
"Non è facile, non so dove lo vedrei perché a Roma ad esempio c'è Mkhitaryan che fa il ruolo lì, la Juve ne ha in abbondanza, nel Napoli vedo Insigne...".
A Roma perché no?
"Mkhitaryan gioca lì, ha un grande feeling col gol e con tutti quanti. Certo, avere il Papu in più, per così dire, è un'arma. Certo, l'Atalanta non lo darà a concorrenti dirette per la corsa alla Champions".
Il Napoli come lo giudica?
"Le assenze incidono, e nelle cinque ultime partite di campionato hanno fatto 7 punti con due sconfitte. Alla lunga, con l'organico al completo, sarà lì a giocarsela per le prime quattro posizioni".
Come vede il futuro della Serie C?
"Il calcio cambia e non sempre migliora, tecnicamente e dal lato progettuale. Ci sono tante cose da poter migliorare, e di contro si deve spingere perché le serie minori siano più attente ai giovani, che spesso lasciamo troppo presto e marginalmente dopo la trafila".
Come vi preparate ai prossimi impegni?
"Partiamo pronti-via col Portogallo il 24 marzo, una partita semplice... Quindi Qatar e Serbia: in una settimana tre partite, e dire che facevamo fatica a farne due, anche perché di ricambi non ce ne sono chissà quanti".
Com'è la situazione Covid in Azerbaigian?
"Hanno un migliaio di contagi al giorno, tutto sommato una situazione buona. Sono in lockdown dall'11 dicembre, e finisce il 18 gennaio. Io arrivo preciso lì".
Giampaolo è all'ultima spiaggia con il Torino?
"Se non è l'ultima spiaggia, sicuramente il mare è tempestoso. Anche ieri hanno giocato una partita discreta ma perso per un rigore sbagliato: il momento è che gira tutto male, normalmente però questi sono brutti segnali. Mi auguro di sbagliare, la squadra del Torino è ottima e non riesce ancora ad esprimersi".
Cosa vede in questo Milan?
"Si capisce che c'è un bel feeling con Pioli, persona capace e di buona comunicazione che probabilmente ha trovato la chiave giusta per motivare questi aspiranti campioni. Più che un allenatore è il loro fratello maggiore".
Quanto è importante Inter-Juventus?
"Credo che, per esperienza, sia presto per dirlo. Ricordo che con Allegri un anno erano anni luce lontano in classifica, e poi vincendole tutte hanno recuperato punti. La Juve ha un organico importantissimo, e l'Inter pure ha una grandissima squadra: tutti profili esperti, ed ha un valore incredibile dal portiere fino al centravanti. Sono tra le candidate a vincere il campionato".
Come si spiega la scelta di Eriksen playmaker?
"Dico che c'è un mercato difficile... Eriksen è un grandissimo giocatore, e con questo ragazzo c'è bisogno di fare un lavoro mentale e di autostima. L'ho affrontato numerose volte nella Danimarca e vi assicuro che è un'ira di dio. Secondo me nel 3-5-2 può fare tranquillamente la mezzala perché a fianco avrebbe chi tappa le sue mancanze difensive".
Dove vede il Papu Gomez?
"Non è facile, non so dove lo vedrei perché a Roma ad esempio c'è Mkhitaryan che fa il ruolo lì, la Juve ne ha in abbondanza, nel Napoli vedo Insigne...".
A Roma perché no?
"Mkhitaryan gioca lì, ha un grande feeling col gol e con tutti quanti. Certo, avere il Papu in più, per così dire, è un'arma. Certo, l'Atalanta non lo darà a concorrenti dirette per la corsa alla Champions".
Il Napoli come lo giudica?
"Le assenze incidono, e nelle cinque ultime partite di campionato hanno fatto 7 punti con due sconfitte. Alla lunga, con l'organico al completo, sarà lì a giocarsela per le prime quattro posizioni".
Come vede il futuro della Serie C?
"Il calcio cambia e non sempre migliora, tecnicamente e dal lato progettuale. Ci sono tante cose da poter migliorare, e di contro si deve spingere perché le serie minori siano più attente ai giovani, che spesso lasciamo troppo presto e marginalmente dopo la trafila".
Come vi preparate ai prossimi impegni?
"Partiamo pronti-via col Portogallo il 24 marzo, una partita semplice... Quindi Qatar e Serbia: in una settimana tre partite, e dire che facevamo fatica a farne due, anche perché di ricambi non ce ne sono chissà quanti".
Com'è la situazione Covid in Azerbaigian?
"Hanno un migliaio di contagi al giorno, tutto sommato una situazione buona. Sono in lockdown dall'11 dicembre, e finisce il 18 gennaio. Io arrivo preciso lì".
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