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TMW RADIO - Di Marzio: "Juve, quarto posto a rischio. Pirlo scelta superficiale"
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Di Marzio: "La Juve doveva sostenere Sarri. Il DS e Nedved dovevano ricucire i rapporti: Pirlo una scelta superficiale. A rischio anche il quarto posto. Nell'Inter la svolta è stata l'inserimento di Eriksen" -
Stringara: "La svolta dell'Inter è avvenuta in coppa Italia, nella gara di ritorno contro la Juve dove conte ha ritrovato gli equlibri" -
Ospiti: Gianni Di Marzio, Paolo Stringara -
In studio: Alessandro Santarelli -
Maracanà con Marco Piccari
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A commentare il weekend di calcio a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato mister Gianni Di Marzio.
Juventus, a fine dello scorso campionato chi poteva prendere Agnelli per la panchina se non Pirlo?
"Certo, quando si era data una svolta nel post-Allegri, io avrei sostenuto ancora Sarri. Forse però non c'era feeling con il gruppo. Ma qui doveva entrare in gioco il ds e ricucire il rapporto. Pirlo non era ancora pronto, è stata una scelta superficiale. La fuga di Marotta è stata determinante, ancora non ho capito il perché, anche se intuisco. E' mancato uno come lui in società".
Inter, striscia vincente che continua. Quando c'è stata la svolta?
"E' stato un percorso che l'ha portata ad essere così. Lukaku è diventato un leader vero, un trascinatore. La svolta è arrivata anche con Eriksen, spostato davanti alla difesa. Poi Conte è un martello costante. Si è fatto comprare giocatori pronti per vincere, oltre ai giovani. Lui li ha fatti rendere al massimo".
Corsa alla Champions, chi rischia di più?
"Mancano nove partite, la Juve deve fare ancora tanti scontri diretti. Vedendo le prestazioni rischiano davvero. Il Milan? Credo ci sia delusione e un calo di concentrazione. A gennaio c'ha provato ad accelerare e a credere allo Scudetto. Mi chiedo che fine abbia fatto Mandzukic. Ora deve stare attento il Milan, anche se il calendario sembra abbordabile".
Juventus, a fine dello scorso campionato chi poteva prendere Agnelli per la panchina se non Pirlo?
"Certo, quando si era data una svolta nel post-Allegri, io avrei sostenuto ancora Sarri. Forse però non c'era feeling con il gruppo. Ma qui doveva entrare in gioco il ds e ricucire il rapporto. Pirlo non era ancora pronto, è stata una scelta superficiale. La fuga di Marotta è stata determinante, ancora non ho capito il perché, anche se intuisco. E' mancato uno come lui in società".
Inter, striscia vincente che continua. Quando c'è stata la svolta?
"E' stato un percorso che l'ha portata ad essere così. Lukaku è diventato un leader vero, un trascinatore. La svolta è arrivata anche con Eriksen, spostato davanti alla difesa. Poi Conte è un martello costante. Si è fatto comprare giocatori pronti per vincere, oltre ai giovani. Lui li ha fatti rendere al massimo".
Corsa alla Champions, chi rischia di più?
"Mancano nove partite, la Juve deve fare ancora tanti scontri diretti. Vedendo le prestazioni rischiano davvero. Il Milan? Credo ci sia delusione e un calo di concentrazione. A gennaio c'ha provato ad accelerare e a credere allo Scudetto. Mi chiedo che fine abbia fatto Mandzukic. Ora deve stare attento il Milan, anche se il calendario sembra abbordabile".
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