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Il Messi delle Alpi con le gambe da Quadzilla: Shaqiri, per Mancini è tra i migliori
Coi pantaloncini arrotolati verso l'alto, Xherdan Shaqiri da Gjilan, Kosovo, è il calciatore che più d'ogni altro ricorda Robert Fostermann. Che non è altri che il pistard tedesco soprannominato Quadzilla, tanto sono ultrasviluppati i quadricipiti. Nel campetto del Tre Fontane, Shaqiri ha radici ben piantate per terra, con muscoli che appaiono quasi inusuali per un giocatore di calcio, figuriamoci per un piccolo mago come lui.
ALPINE MESSI Il Messi delle Alpi. Oppure Powercube. I soprannomi per Shaqiri, sei dimenticabili mesi di carriera all'Inter in Italia, si sprecano. In Inghilterra ha trovato una seconda vita calcistica, quasi una terza dopo gli alti di Germania, i bassi d'Italia e i nuovi picchi britannici. Con Jurgen Klopp è rinato e per la Svizzera di Vlado Petkovic è uno dei giocatori più preziosi. Perché ripartire e andar in contropiede sono i dettami tattici preferiti dall'allenatore ex Lazio e il ventinovenne d'origine kosovara, meno di centosettanta centimetri e più di settanta chili di peso, sembra perfetto. Anche grazie ai quei quadricipiti da pistard.
TRA I MIGLIORI Ieri l'incoronazione di Roberto Mancini che l'ha allenato ai tempi dell'Inter. "E' tra le migliori mezzepunte d'Europa, quell'Inter era un cantiere e lui era del Bayern". Risposta. "Non vedo l'ora di giocare questa partita, non vedo l'ora di ritrovare Roberto domani. E' un grande uomo, sono felice che per lui le cose stiano andando bene. L'Italia è un'ottima squadra, tra le favorite. Abbiamo visto la gara dell'Italia nella prima partita, sono contento per lui. E' un ottimo allenatore". Che spera di battere.
ALPINE MESSI Il Messi delle Alpi. Oppure Powercube. I soprannomi per Shaqiri, sei dimenticabili mesi di carriera all'Inter in Italia, si sprecano. In Inghilterra ha trovato una seconda vita calcistica, quasi una terza dopo gli alti di Germania, i bassi d'Italia e i nuovi picchi britannici. Con Jurgen Klopp è rinato e per la Svizzera di Vlado Petkovic è uno dei giocatori più preziosi. Perché ripartire e andar in contropiede sono i dettami tattici preferiti dall'allenatore ex Lazio e il ventinovenne d'origine kosovara, meno di centosettanta centimetri e più di settanta chili di peso, sembra perfetto. Anche grazie ai quei quadricipiti da pistard.
TRA I MIGLIORI Ieri l'incoronazione di Roberto Mancini che l'ha allenato ai tempi dell'Inter. "E' tra le migliori mezzepunte d'Europa, quell'Inter era un cantiere e lui era del Bayern". Risposta. "Non vedo l'ora di giocare questa partita, non vedo l'ora di ritrovare Roberto domani. E' un grande uomo, sono felice che per lui le cose stiano andando bene. L'Italia è un'ottima squadra, tra le favorite. Abbiamo visto la gara dell'Italia nella prima partita, sono contento per lui. E' un ottimo allenatore". Che spera di battere.
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