Josè, batti un colpo: la Lazio è il tuo talismano

(di Dario De Martino).Cinque gol e cinque assist su 14 partite giocate contro la Lazio. Quando Josè Maria Callejon vede la Lazio si scatena. E allora questa sera, ancora di più che nelle altre partite, Josè crede davvero di poter spezzare il digiuno di reti che sta caratterizzando al sua stagione. 

PRECEDENTI. Già al primo anno con Rafa Benitez le cose andarono bene. La prima volta che Josè Maria Callejon incontrò la Lazio fu il 2 dicembre 2013. A Roma, oltre il 90', fu lui a suggellare il 4-2 finale contro la squadra di Petkovic. La Laziò cambiò l'allenatore ma il 29 gennaio in coppa Italia le cose non cambiarono. Un assist di Josè per Higuain fece impazzire il San Paolo al minuto 82 e diede la qualificazione agli azzurri. Nella stagione successiva si verificò una delle due sconfitte di Callejon contro la Lazio, un ko molto pesante: 2-4 al San Paolo per gli uomini di Pioli nel 31 maggio 2015, ultima di Benitez sulla panchina del Napoli che portò gli azzurri fuori dalla zona Champions. Callejon fornì ad Higuain l'assist per il momentaneo 2-1. Stagione 2015-16: A Napoli arriva Maurizio Sarri e il 3 febbraio all'Olimpico Callejon si scatena: assist per Higuain al 24' e gol personale 3 minuti dopo, gara finita. Con un tap-in lo spagnolo aprì le danze anche nel 3-0 dell'Olimpico il 9 aprile del 2017. La stagione scorsa, Callejon è stata una vera e propria bestia nera per la Lazio: fu lui a segnare il gol del sorpasso azzurro nel 4-1 dell'Olimpico del 20 settembre. Al ritorno al San Paolo stessa musica: gol dell'1-1- al 45' e due assist che portarono al nuovo 4-1. Un assist lo ha messo a segno anche nel 2-1 della gara d'andata di quest'anno. 

FATTORI. Vari sono i fattori che hanno portato quest'anno al digiuno di reti di Callejon. Un po' di sfortuna, in alcune circostanze, c'è stata. E poi per un giocatore abituato a giocare nei pressi della porta, quando la rete non arriva per troppo tempo la porta si fa sempre più piccola. Sicuramente, però, il fattore determinate è la nuova posizione. Il 4-4-2 di Carlo Ancelotti, rispetto al 4-3-3 di Sarri, lo tiene più "esterno" e soprattutto più arretrato. I suoi tagli dalla destra non sono più una giocata tipica del Napoli. Una posizione più distante dalla porta che sicuramente ha condizionato la vena realizzativa dello spagnolo. Non ne ha cambiato, però, l'importanza nello scacchiere tattico del Napoli. Anche per Ancelotti, Callejon è un uomo fondamentale in questo Napoli, così come è stato per Benitez prima e per Sarri poi.