Addio Mertens. Ma non al Napoli…

C’era una volta Dries Mertens. Esterno di grande qualità, bravissimo nell’uno contro uno quando parte da sinistra per accentrarsi. Per 29 anni della sua vita ha sempre creduto di essere quel tipo di giocatore prima che una serie di eventi cambiasse il corso del destino. In principio l’addio di Higuain, che fece balenare l’idea a Maurizio Sarri già dal ritiro di Dimaro, quando Dries fu provato nel ruolo invito di centravanti. Pensiero raggomitolato in fretta dal tecnico, con l’arrivo di Milik ed un Gabbiadini che da troppo tempo attendeva la sua giusta occasione.

Crack Arek. L’infortunio di Milik è stata la necessità che diventa possibilità. Sarri l’idea di un Dries al centro del suo attacco non l’aveva mai abbandonata e l’assenza del polacco è stata l’occasione per metterla in pratica con continuità. I numeri da quando si è definitivamente tolto la maschera del falso nueve sono impressionanti: Nelle ultime 17 partite sono in 6 non è andato in gol, ma in 3 di queste ha comunque fornito assist-gol ai compagni. Dalla sfida al Cagliari segna più di un gol a partita: 19 marcature in 17 gare giocate in campionato.

Impossibile, con queste statistiche, pensare ad un ritorno al pensare. Il vecchio Mertens si è evoluto in un giocatore ancora più letale e decisivo. È tempo di dire addio al ruolo di esterno sinistro, impossibile rinunciare anche per lui ad un ruolo che lo ha portato ad esprimere al massimo il suo potenziale.