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Ancelotti non teme 'l'esame di sardo', il segreto nei numeri
mercoledì 25 settembre 2019, 09:30In Primo piano
di Gennaro Di Finizio
per Tuttonapoli.net

Ancelotti non teme 'l'esame di sardo', il segreto nei numeri

(Di Gennaro Di Finizio) - Tante avversari, tante partite, tante storie. Quando si è uomini di calcio, ci si ritrova a guardarsi indietro e riscoprire i ricordi di campi calcati, di vittorie collezionate e sconfitte patite. Carlo Ancelotti è uno che di gare ne ha giocate parecchie. Da giocatore, prima, e da allenatore poi. Tante tappe hanno contraddistinto la carriera di un tecnico che ha vissuto anni all'estero, ma che ha mostrato la propria passione ed il proprio credo calcistico anche sul suolo italiano. Dopo tanto tempo lontano dal Belpaese, Carlo è tornato in Italia, ed ha scelto Napoli per ri-misurarsi con quella realtà italiana di cui tanto ha avuto nostalgia nel corso delle sue avventure in giro per il mondo. 

L'esame sardo. Per il Napoli quella contro il Cagliari non è una gara come le altre, se non fosse per il fatto che dalla Sardegna arrivano strane vibrazioni già nei giorni precedenti alla partita, come se la sfida contro gli azzurri rappresentasse ogni anno una finale da vincere a tutti i costi. "Abbiamo lavorato su alcuni aspetti e accorgimenti che, secondo me, faranno preoccupare loro", ha detto Rolando Maran in conferenza stampa, proprio in vista del confronto di stasera. Spavaldo, l'allenatore rossoblu, abile ad alimentare le pretese nei confronti di una partita che sulla carta potrebbe non avere storia, ma che invece sovverte ogni pronostico scontato con l'agonismo palpabile che la squadra isolana mette in campo ogni qual volta si ritrova l'azzurro partenopeo di fronte. 

La prima volta. E quando ci si ritrova un Carlo tinto d'azzurro? Beh, lì dalla Sardegna qualche timore nasce. Non solo perchè si parla di un allenatore dal palmares pieno zeppo di trofei, che solo a contarli ci si perde tra le forme delle varie coppe, ma perchè Ancelotti ha un amore forte, viscerale, per gli impegni calcistici che contemplano il Cagliari sul rettangolo verde. Parlano i numeri, senza mezze misure: la prima volta di Carlo con i sardi fu nel lontano 1996, 5^ giornata di campionato, quando il suo Parma superò di misura la squadra rossoblu (decise Enrico Chiesa, il papà di Federico da Firenze), dopo i successi di inizio campionato contro Napoli all'esordio (manco a farlo apposta) e Reggiana alla terza. Il Parma poi finì il campionato secondo dietro la Juventus, ma questa è un'altra storia. 

Ancelotti, sempre promosso. Pare, poi, che quello di Ancelotti con il Cagliari sia una collezione di continui 30 e lode. Una storia intensa, fatta di tanti esami e tutti (o quasi) amorevolmente passati a pieni voti dal tecnico di Reggiolo. La storia racconta, addirittura, che il Cagliari rappresenti una delle squadre contro le quali Carlo ha attinto di più in carriera (13 vittorie, poi tre pareggi e zero sconfitte). L'ultima volta proprio sulla panchina del Napoli, con Mertens ed Insigne a fare da mattatori tra le mura del San Paolo.

E poi c'è Napoli. Si, perchè se per Ancelotti quello sardo rappresenta un test da passare ad occhi chiusi, per il club partenopeo l'epilogo non è così scontato. Quella storia della partita della vita per i sardi rappresenta un po' la chiosa di un rapporto non sempre amorevole, tra napoletani e cagliaritani, con gli isolani spesso anche protagonisti di qualche coro non particolarmente accogliente nei confronti del popolo azzurro. E allora, parola a Carlo. I primi due esami sardi il tecnico li ha passati lo scorso anno con due vittorie, ora è un'altra storia. Anche perchè gli esami, nella vita, non finiscono mai.