Salernitana-Verona e il rimpianto Djuric, l'uomo dei gol salvezza

Per la moda che vorrebbe solo attaccanti con gamba e rapidità era semplicemente un calciatore molto alto, che prendeva tanti palloni di testa per far salire la squadra palesando limiti tecnici per chi gioca in serie A. Per chi, invece, guardava le partite della Salernitana e dell’Hellas, si trattava di un elemento imprescindibile. Per carisma, per carattere, per condizione fisica, per senso d'appartenenza, per questioni tattiche, anche per la capacità di esaltare tutti gli attaccanti che lo affiancavano e per quei 6-7 gol a stagione che aggiungono punti alla classifica.

Tra Verona e Monza, finora ha timbrato 9 volte. E vedere Milan Djuric che segna e fa la differenza a Monza aumenta il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato. D’accordo la squadra brianzola ha tre mezze e seconde punte di valore come Colpani, Mota o Maldini. Però è con l’ex attaccante gialloblù che il Monza ha fatto il salto di qualità. Adriano Galliani lo elogia dopo averlo acquistato sborsando quasi 3 milioni di euro, mentre a Salerno si decise di non rinnovare il contratto per una questione di pochi euro perdendolo a zero.

Abile fu Marroccu a portarlo al Verona. E, nelle due sessioni successive di mercato, l’Hellas lo ha proposto in via ufficiale alla Salernitana. Lo staff tecnico era d'accordo, però la dirigenza decise di fiondarsi su altri profili ritenendolo non idoneo al gioco della Salernitana. E anche la scorsa estate, nell'ambito della trattativa Bonazzoli, la dirigenza scaligera ebbe modo di parlarne coi granata prospettando uno scambio. Niente da fare. Ai campani è andata male, mentre i gialloblù, avessero potuto trattenerlo, forse, sarebbero già salvi. Ma si sa il calcio va a mode e per la torre là davanti son tempi duri.