Immobile, un'estate per ritrovarsi: la Lazio ripartirà da lui
Dallo spettacolare gol contro il Napoli nella prima giornata di campionato (votato come il miglior gol della Lazio dai tifosi) all’eclissi di maggio e giugno. Immobile ha chiuso la stagione con 41 presenze, 12 assist e 19 reti: 21 in meno rispetto a quella precedente, in cui aveva trascinato la squadra a un soffio dalla Champions. Si sale e si scende.
La carriera di un calciatore, soprattutto di un centravanti, è così: ci sono periodi in cui appena sfiori la palla la butti dentro e altri in cui ti gira male. E Immobile quest’anno è stato poco fortunato: è stato il giocatore che in A ha colpito più legni (ben 8 tra pali e traverse). Se è sempre stato un intoccabile, mai assente dal campo, nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta è stato addirittura sostituito. Segno che qualcosa non andava. Lo sa Ciro, lo sa Inzaghi. Il tecnico però non è preoccupato, non mette in dubbio il suo valore. Sia in campo che all'interno del gruppo. L’ha scelto, l’ha voluto e l’ha preso dal Siviglia. Ci ha costruito la squadra intorno, vestendogli l’abito che più gli si addice. 85 gol in 133 presenze con l’aquila sul petto non sono pochi. E se è vero che i numeri della stagione attuali sono lontani rispetto a quella precedente, quando segni 19 gol è sbagliato parlare di fallimento e catastrofe. Per questo dal ritiro di Auronzo si ripartirà da lui e dalla sua voglia di riscatto, che sarà la parola chiave nello spogliatoio biancoceleste. Un riscatto che passa dall’amore della famiglia: quella stretta con la moglie e le due figlie (prossima ad allargarsi con la nascita del primo figlio maschio) e quella più allargata della Lazio.