Napoli, sofferenza e mentalità: arriva l'impresa contro i marziani
Ad esaltare il San Paolo, e soprattutto Ancelotti nel post-partita, è la capacità di soffrire del Napoli restando sempre in partita. Al 70' i crampi di Allan sembrano un chiaro segno di una squadra in riserva, ormai alle corde dopo aver dato tutto per tenere il ritmo impressionante dei reds. La parata di Meret su Salah - dopo una svirgolata di Manolas - è invece la classica sliding doors che permette al tecnico di poter inserire dopo pochi minuti prima Zielinski e poi soprattutto Llorente che cambia volto al finale.
Lo spagnolo si rivela acquisto prezioso: il Napoli non ne ha più per costruire e lui tiene su la palla nell'azione che poi porta al rigore procurato da Callejon e poi firma il raddoppio sfruttando la frenesia dei centrali di Klopp di far ripartire l'azione. "Llorente ci ha aiutato quando non potevamo più giocare perché stanchi - le parole di Ancelotti nel post-partita - l'azione del rigore nasce da una palla lunga e non è una bestemmia lanciare. Noi dobbiamo saper far tutto, anche le partite sporche". E' tutta qui la crescita del Napoli che esce con enormi convinzioni dalla sfida al Liverpool. Nuove soluzioni offensive, ma soprattutto una fase difensiva eccezionale con il ritorno del vero Koulibaly, la conferma di Di Lorenzo ed un sorprendente Mario Rui che annulla Salah e chiude da migliore in campo.