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Ascari: "Di Maria classico vuoto a perdere. Lukaku scelta da comfort-zone"
Approfondita e interessante analisi di mercato firmata Eugenio Ascari. Il noto procuratore, in visita nella redazione di TMW, ha dato al Napoli la palma di società che s'è mossa meglio sul mercato e ha spiegato perché, a suo avviso, il mercato di Juventus e Inter rischia di rivelarsi miope.
Perché a suo avviso va al Napoli la palma di club che si è mosso meglio sul mercato?
"Intanto ha confermato Osimhen, Giuntoli è riuscito a resistere ai vari interessamenti per il nigeriano e poi ha risolto il dilemma portiere trattenendo Meret come titolare. Più che mancanza di fiducia, credo si trattasse di un problema di rinnovo contrattuale e gli è stata tolta l'ombra di un portiere che avrebbe potuto prendere il suo posto tipo Navas o Kepa. Ora mi aspetto che con Pastorello si chiuda il discorso per il rinnovo di contratto. E poi Kvara, preso per 10 milioni di euro: si sta rivelando un giocatore straordinario. E ancora: Ndombele arrivato dal Tottenham, Anguissa preso dalla seconda divisione inglese un anno fa e oggi perno del centrocampo. Infine gli investimenti fatti su Raspadori e Simeone che sicuramente torneranno".
Dal top ai flop, cosa non le è piaciuto?
"Non concordo sulla scelta operata da alcune società circa i cavalli di ritorno. Per me Lukaku all'Inter o Pogba alla Juventus sono scelte che non convincono al 100%".
La Juventus ha fatto un mercato diametralmente opposto a quello del Napoli: Pogba, Di Maria, Milik, Paredes... Ora è chiamata a vincere subito
"Non ci sono alternative, non c'è una seconda opzione anche se rappresenta un rischio. Hanno chiuso la semestrale con un rosso di 250 milioni di euro e si sono fatti carico di contratti gravosi come quelli di Paredes e Di Maria. Il Fideo è calciatore straordinario, l'ho sempre ammirato fin dai tempi del Benfica ma ora ha 34 anni. E' utilizzabile per una stagione, come diceva Gaucci è un classico vuoto a perdere. Non è un calciatore su cui puoi programmare le prossime stagioni. E' una politica che deve dare frutti immediati, altrimenti rischia di rivelarsi fallimentare".
La Juventus ha speso, il Napoli ha investito. E' la differenza anche tra il mercato delle due milanesi?
"Il Napoli oltre a rinforzarsi ha anche abbassato notevolmente il monte-ingaggio, le partenze di Insigne, Mertens, Ghoulam, Ospina e Koulibaly hanno determinato un abbassamento notevolissimo degli stipendi. Nonostante ciò, si stanno rivelando anche più competitivi rispetto al recente passato. L'unico calciatore su cui il Napoli ha investito molto e che non sta rendendo secondo le aspettative a mio giudizio è Lozano: tutti dal messicano ci aspettavamo di più, fu un'esplicita richiesta di Ancelotti e ad oggi non ha dimostrato tutto il suo potenziale. Per quanto riguarda le milanesi sì, è un discorso inconfutabile, Riprendere Lukaku a 29 anni è una soluzione da comfort zone: o torna a brillare come due anni fa o potrebbe rivelarsi una scelta perdente. Acerbi come sostituito di Ranocchia è una scelta fatta per mancanza di alternative e per l'impossibilità di fare investimenti. Poi Mkhitaryan, preso a parametro zero dalla Roma ma a 33 anni. Sono tutte scelte che non depongono a favore di una programmazione a differenza del Milan: nel club rossonero Giroud e Ibrahimovic sono le eccezioni, stanno puntando tantissimo su un gruppo giovane. Inoltre Maldini ha avuto la forza di non farsi imbrigliare dalle richieste esose di giocatori che andavano in scadenza di contratto e questa politica sta pagando".
Da profondo conoscitore del calcio sudamericano: perché in Italia ne stanno arrivando sempre meno?
"Il mercato sudamericano, soprattutto quello brasiliano e argentino, sta diventando sempre più caro e quindi sempre meno accessibile alle società italiane. Quando vedi che il Tottenham prende Richarlison per 70 milioni di euro e il brasiliano solo domenica scorsa ha giocato la prima da titolare capisci la differenza. In Italia un acquisto da 70 milioni di euro sarebbe il top dei top, per il Tottenham è uno dei tanti. Queste operazioni ci fanno capire il perché in Italia si vedono sempre meno brasiliani o argentini, a meno che non si tratti dei Di Maria o dei Paredes che non sono più giocatori per i quali c'è una concorrenza di mercato talmente alta da costringere la squadra italiana ad andarsi a svenare".
Perché a suo avviso va al Napoli la palma di club che si è mosso meglio sul mercato?
"Intanto ha confermato Osimhen, Giuntoli è riuscito a resistere ai vari interessamenti per il nigeriano e poi ha risolto il dilemma portiere trattenendo Meret come titolare. Più che mancanza di fiducia, credo si trattasse di un problema di rinnovo contrattuale e gli è stata tolta l'ombra di un portiere che avrebbe potuto prendere il suo posto tipo Navas o Kepa. Ora mi aspetto che con Pastorello si chiuda il discorso per il rinnovo di contratto. E poi Kvara, preso per 10 milioni di euro: si sta rivelando un giocatore straordinario. E ancora: Ndombele arrivato dal Tottenham, Anguissa preso dalla seconda divisione inglese un anno fa e oggi perno del centrocampo. Infine gli investimenti fatti su Raspadori e Simeone che sicuramente torneranno".
Dal top ai flop, cosa non le è piaciuto?
"Non concordo sulla scelta operata da alcune società circa i cavalli di ritorno. Per me Lukaku all'Inter o Pogba alla Juventus sono scelte che non convincono al 100%".
La Juventus ha fatto un mercato diametralmente opposto a quello del Napoli: Pogba, Di Maria, Milik, Paredes... Ora è chiamata a vincere subito
"Non ci sono alternative, non c'è una seconda opzione anche se rappresenta un rischio. Hanno chiuso la semestrale con un rosso di 250 milioni di euro e si sono fatti carico di contratti gravosi come quelli di Paredes e Di Maria. Il Fideo è calciatore straordinario, l'ho sempre ammirato fin dai tempi del Benfica ma ora ha 34 anni. E' utilizzabile per una stagione, come diceva Gaucci è un classico vuoto a perdere. Non è un calciatore su cui puoi programmare le prossime stagioni. E' una politica che deve dare frutti immediati, altrimenti rischia di rivelarsi fallimentare".
La Juventus ha speso, il Napoli ha investito. E' la differenza anche tra il mercato delle due milanesi?
"Il Napoli oltre a rinforzarsi ha anche abbassato notevolmente il monte-ingaggio, le partenze di Insigne, Mertens, Ghoulam, Ospina e Koulibaly hanno determinato un abbassamento notevolissimo degli stipendi. Nonostante ciò, si stanno rivelando anche più competitivi rispetto al recente passato. L'unico calciatore su cui il Napoli ha investito molto e che non sta rendendo secondo le aspettative a mio giudizio è Lozano: tutti dal messicano ci aspettavamo di più, fu un'esplicita richiesta di Ancelotti e ad oggi non ha dimostrato tutto il suo potenziale. Per quanto riguarda le milanesi sì, è un discorso inconfutabile, Riprendere Lukaku a 29 anni è una soluzione da comfort zone: o torna a brillare come due anni fa o potrebbe rivelarsi una scelta perdente. Acerbi come sostituito di Ranocchia è una scelta fatta per mancanza di alternative e per l'impossibilità di fare investimenti. Poi Mkhitaryan, preso a parametro zero dalla Roma ma a 33 anni. Sono tutte scelte che non depongono a favore di una programmazione a differenza del Milan: nel club rossonero Giroud e Ibrahimovic sono le eccezioni, stanno puntando tantissimo su un gruppo giovane. Inoltre Maldini ha avuto la forza di non farsi imbrigliare dalle richieste esose di giocatori che andavano in scadenza di contratto e questa politica sta pagando".
Da profondo conoscitore del calcio sudamericano: perché in Italia ne stanno arrivando sempre meno?
"Il mercato sudamericano, soprattutto quello brasiliano e argentino, sta diventando sempre più caro e quindi sempre meno accessibile alle società italiane. Quando vedi che il Tottenham prende Richarlison per 70 milioni di euro e il brasiliano solo domenica scorsa ha giocato la prima da titolare capisci la differenza. In Italia un acquisto da 70 milioni di euro sarebbe il top dei top, per il Tottenham è uno dei tanti. Queste operazioni ci fanno capire il perché in Italia si vedono sempre meno brasiliani o argentini, a meno che non si tratti dei Di Maria o dei Paredes che non sono più giocatori per i quali c'è una concorrenza di mercato talmente alta da costringere la squadra italiana ad andarsi a svenare".
VIDEO: Eugenio Ascari a Tuttomercatoweb analizza il mercato estivo
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