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Palermo, Rossi: "Devo fare presto e bene, ma in quattro partite è difficile. Voglio una squadra con senso d'appartenenza. Trajkovski? Giocatore di qualità che può dare di più"TUTTO mercato WEB
© foto di Rosario Carraffa/TuttoPalermo.net
venerdì 26 aprile 2019, 10:08Primo Piano
di Aldo Sessa
per Tuttopalermo.net

Palermo, Rossi: "Devo fare presto e bene, ma in quattro partite è difficile. Voglio una squadra con senso d'appartenenza. Trajkovski? Giocatore di qualità che può dare di più"

Delio Rossi, neo allenatore del Palermo, ha parlato nella consueta conferenza stampa pre-partita in vista della trasferta di Livorno. Ecco quanto raccolto da TuttoPalermo.net: "A quattro giornate dalla fine del campionato, non sarebbe logico stravolgere quello che è stato fatto fino ad ora. So che devo fare presto e che devo fare bene ma 48 ore sono poche per valutare questa squadra. Se ho fatto degli incontri individuali è soltanto per capire il cuore di questa squadra, ed anche se io ho le mie convinzioni sarà soltanto il campo a darmi la fotografia esatta. Nella mia carriera ho visto squadre allenarsi in un certo modo e poi far male la partita che rimane sempre la cosa fondamentale. È naturale che in questi due giorni mi si ha fatto delle domande ma è ancora presto per avere delle risposte. Ho chiesto a tutti la loro disponibilità e anche io cercherò di mettermi a loro disposizione e di dargli una mano. L’umore nello spogliatoio mi sembra buono, tutti ci tengono a far bene, a vincere questo campionato. Sono consapevoli che la responsabilità è più loro che non di tutto il caos societario che c’è stato. Ho trovato degli uomini, non dei bambini, vogliono giocarsela tutti anche perché vorrebbero avere un futuro in questa società. Se i ragazzi si aiutano tra di loro il mio compito sarà più semplice. Ecco cosa voglio vedere, voglio vedere una squadra che si dà una mano.

Voglio vedere i giocatori legati fra di loro. In poche parole voglio senso di appartenenza. Forse posso intervenire con qualcosina sul piano tattico ma non sicuramente sul piano atletico; devo cercare di fare il normalizzatore e fare meno danni possibili. La paura deve viverla chi va in guerra non chi gioca a calcio; l’ansia ognuno la gestisce a modo proprio ma i giocatori si differenziano proprio per la loro capacità di assumersi le responsabilità. Devo essere sincero, mi aspettavo questa accoglienza da parte della gente di Palermo, sapevo che sarebbero stati in tanti e ovviamente mi ha fatto piacere ma la cosa più importante era far capire a questi giocatori cosa significa essere apprezzati e stimati. Trajkovski è un giocatore di qualità che secondo me ha dato meno di quello che può dare; magari è penalizzato dal modulo e credo che rispetto a Falletti sia più attaccante. Un rischio tornare in questo momento? Il ragionamento è più che condivisibile. Ma quando hai lasciato qualcosa di così intenso e torni… ho valutato la chiamata del Palermo e non me la sono sentita di dire di no. Se mi chiamava un’altra squadra forse non avrei reagito così. La gente si aspetta tanto e magari rischio di perdere un po’ d’affetto, ma fa parte del gioco. Se stavo a casa rischiavo meno, ovvio. Io non devo rimettermi in discussione, mi metto sempre in discussione".