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Biasin: "Lukaku e il ritorno all'Inter, mission (im)possible"
Del belga Romelu Lukaku si può pensare qualunque cosa: maledetto, infamaccio, fortissimo, fesso, bamboccione, eroico, traditore, incoerente e così via.
Di sicuro, siamo di fronte a un rarissimo caso di “uomo con le idee confuse”.
Voleva a tutti i costi l’Inter (ma forse sognava solo di lavorare con Conte), l’ha conquistata, se n’è andato subito dopo l’addio del suo mentore (un anno fa esatto, con enorme buonuscita), poi ha passato l’inverno a dire “voglio tornare a tutti i costi”, quindi è calato in un silenzio micidiale, crepato solo da una serie infinita di “like” messi su qualunque foto incorniciata dal nerazzurro.
Ora, il rilancio. Il gigante che tanto bene ha fatto a noialtri e tanto “nulla” ha fatto con il Chelsea, vuole tornare all’ombra della Madonnina e non sente ragioni. Lo ha detto e ribadito ai dirigenti, a Marotta, ad Ausilio, ai suoi ex compagni e, infine, ha ottenuto un incontro: martedì il suo avvocato sarà a Milano per parlare con le maestranze nerazzurre e cercherà un incastro che – diciamolo - appare impossibile.
Ecco, sì, un avvocato, perché il rapporto con l’agente Pastorello s’è fatto teso come una corda della racchetta di Djokovic.
Cosa può capitare martedì? Francamente è difficile dirlo. Di sicuro Lukaku confermerà l’intenzione di tornare a Milano e in contemporanea si dirà disposto ad accettare un mega taglio sull’ingaggio (dagli abbondanti 12 milioni attuali ai massimo 7 che può concedere Viale della Liberazione). A quel punto Marotta e dirigenti tutti diranno una cosa tipo questa: “Caro Romelu, le tue intenzioni sono ottime, ma il Chelsea un anno fa ti ha pagato 113 milioni e 113 milioni sono un sacco di soldi”.
Tradotto: l’unica speranza è che i nuovi proprietari dei Campioni d’Europa (almeno fino a stasera), decidano per un motivo che francamente non riusciamo a comprendere di prestarlo all’Effecì Internazionale. Detto che i miracoli possono sempre accadere, restiamo con i piedi per terra e evitiamo di illuderci.
Poi, certo, sognare non costa nulla, così come a questo punto è doveroso dire una cosa: Lukaku con l’Inter s’è comportato molto male, ma raramente nel mondo del calcio s’era visto un giocatore vivere un pentimento come questo. Come finiva la Parabola del Figliol Prodigo?
Esatto.
Di sicuro, siamo di fronte a un rarissimo caso di “uomo con le idee confuse”.
Voleva a tutti i costi l’Inter (ma forse sognava solo di lavorare con Conte), l’ha conquistata, se n’è andato subito dopo l’addio del suo mentore (un anno fa esatto, con enorme buonuscita), poi ha passato l’inverno a dire “voglio tornare a tutti i costi”, quindi è calato in un silenzio micidiale, crepato solo da una serie infinita di “like” messi su qualunque foto incorniciata dal nerazzurro.
Ora, il rilancio. Il gigante che tanto bene ha fatto a noialtri e tanto “nulla” ha fatto con il Chelsea, vuole tornare all’ombra della Madonnina e non sente ragioni. Lo ha detto e ribadito ai dirigenti, a Marotta, ad Ausilio, ai suoi ex compagni e, infine, ha ottenuto un incontro: martedì il suo avvocato sarà a Milano per parlare con le maestranze nerazzurre e cercherà un incastro che – diciamolo - appare impossibile.
Ecco, sì, un avvocato, perché il rapporto con l’agente Pastorello s’è fatto teso come una corda della racchetta di Djokovic.
Cosa può capitare martedì? Francamente è difficile dirlo. Di sicuro Lukaku confermerà l’intenzione di tornare a Milano e in contemporanea si dirà disposto ad accettare un mega taglio sull’ingaggio (dagli abbondanti 12 milioni attuali ai massimo 7 che può concedere Viale della Liberazione). A quel punto Marotta e dirigenti tutti diranno una cosa tipo questa: “Caro Romelu, le tue intenzioni sono ottime, ma il Chelsea un anno fa ti ha pagato 113 milioni e 113 milioni sono un sacco di soldi”.
Tradotto: l’unica speranza è che i nuovi proprietari dei Campioni d’Europa (almeno fino a stasera), decidano per un motivo che francamente non riusciamo a comprendere di prestarlo all’Effecì Internazionale. Detto che i miracoli possono sempre accadere, restiamo con i piedi per terra e evitiamo di illuderci.
Poi, certo, sognare non costa nulla, così come a questo punto è doveroso dire una cosa: Lukaku con l’Inter s’è comportato molto male, ma raramente nel mondo del calcio s’era visto un giocatore vivere un pentimento come questo. Come finiva la Parabola del Figliol Prodigo?
Esatto.
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