Dino Baggio a PL: "Zoccolo duro di italiani, stranieri forti, gruppo compatto: ecco i segreti del mio Parma"
Dino Baggio è uno dei campioni che hanno reso grandissimo il Parma negli anni Novanta, un campione senza tempo che però ha scelto di non far più parte di questo calcio moderno. In un'intervista rilascia a noi di ParmaLive.com in esclusiva, il doppio ex di Parma e Inter ha raccontato alcuni segreti del suo vecchio Parma, con cui ha vinto molto: “Il primo segreto di quei sette anni a Parma era che eravamo quasi tutti italiani. Gli stranieri erano tre molto forti, poi è stato possibile aggiungerne un quarto. Ma lo zoccolo duro erano davvero gli italiani, dal più grande al più piccolo del gruppo. Il nostro era un gruppo forte, compatto, familiare: si andava a cena insieme. Si creava l’intimità giusta per poter vincere le partite. Oggi tutto questo non c’è più.
È finito tutto. Non c’è più lo zoccolo duro su cui puntare. L’ultima squadra ad avere quattro-cinque italiani è stata la Juventus. Parma è stato un trampolino di lancio per me, arrivavo dalla Juventus, avevo 22 anni e avevo appena fatto il mondiale. Era partita da poco la mia carriera. Parma è il luogo dove sono riuscito a fare le sette stagioni più belle anche fisicamente: dai 22 ai 29 anni è l’età in cui un giocatore esprime meglio di sé. Ho passato gli anni più belli a Parma con uno squadrone; ogni anno avevamo una rosa fortissima e capace di vincere qualcosa di importante”.