Tanto buio e una sola luce in mezzo al campo: Juraj Kucka

In una stagione fino ad ora completamente negativa, i tifosi del Parma stanno certamente apprezzando un giocatore più di tutti: Juraj Kucka. Lo slovacco classe 1987, che la prossima settimana spegnerà 34 candeline, è la vera anima dei gialloblù in questo periodo così complicato. Portando con sé un buon bagaglio tecnico e tanta esperienza, "Kuco" è arrivato a Parma nel mercato di riparazione della stagione 2018/19, ritagliandosi immediatamente un posto da titolare (esordio nella vittoria in casa dell'Udinese, prossima avversaria del Parma) e diventando subito uno dei fedelissimi di D'Aversa, capace di sacrificarsi e di adattarsi anche in ruoli non suoi: lo abbiamo infatti visto più volte nel tridente, sia come esterno, sia sulla trequarti, sia addirittura come punta centrale, se necessario. Nelle scorse stagioni è stato sempre costante in zona gol: quattro nel 2018/19 e sei nel 2019/20. In questo campionato è stato autore fino ad ora di quattro reti (la prima, importantissima, contro lo Spezia nel pareggio acciuffato all'ultimo respiro), ed è il capocannoniere del Parma insieme a Gervinho. Un dato più di tutti certifica quanto lui sia fondamentale: sono tutte sue le ultime tre reti segnate in campionato dal Parma: due inutili (a Crotone e a Verona, partite entrambe perse 2-1) e una che fino al secondo minuto di recupero stava valendo i tre punti sul campo del Sassuolo.

Proprio in questa occasione, il gol è stato il sunto di ciò che Kucka è in campo: un guerriero, un carro armato (non a caso, Panzer è il suo secondo soprannome), che segna di testa pochi minuti dopo aver patito un taglio e aver perso molto sangue. Dalla scorsa stagione, dopo gli errori dal dischetto di Inglese e Gervinho, è diventato anche rigorista, segnando sempre quando chiamato a calciare dagli 11 metri. Si sa che le prestazioni di un singolo non bastano, ma la certezza è che Juraj lotterà fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Per il Parma.