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ESCLUSIVA PL - Castorina: "Mantenimento e verticalità: questo è il mio calcio. Mikolajewski? Grandi qualità"
giovedì 6 ottobre 2022, 17:27Esclusive ParmaLive
di Simone Lorini
per Parmalive.com

ESCLUSIVA PL - Castorina: "Mantenimento e verticalità: questo è il mio calcio. Mikolajewski? Grandi qualità"

Il successo del weekend, arrivato a Bergamo grazie alla doppietta di Mikolajewski, accende i riflettori sulla formazione Under 18 di mister Gianpaolo Castorina. L'importante vittoria in trasferta ha messo in evidenza le qualità dell'ultimo arrivato, ma anche sbloccato la squadra dell'esperto tecnico ex Entella, che ai microfoni di ParmaLive.com si racconta, iniziando da una presentazione di sè stesso: "Come allenatore nasco alla Virtus Entella, da giocatore con la squadra di Chiavari sono arrivato fino alla C2 e al termine della mia avventura, divento allenatore in seconda. Lo sviluppo dei giovani però mi ha attratto subito, così mi sono spostato al Settore Giovanile, diventando allenatore dei giovanissimi. Da li ho scalato le categorie, fino al biennio storico con la Primavera, in cui abbiamo raggiuto la Final Eight (prime otto squadre d'Italia) e una finale di Coppa Italia, persa contro la Roma. La proprietà poi mi chiede di allenare la Prima Squadra e lo faccio per 18 partite, lasciando la squadra in una posizione relativamente tranquilla, sopra la zona rossa della retrocessione. La società ha optato per l'esonero e chiaramente ho accettato questa scelta. Sono tornato al Settore Giovanile e con la Berretti abbiamo vinto il campionato e la Supercoppa, contro il Torino. Da lì in avanti ho seguito come assistente tecnico Razvan Lucescu, prima all'Al Hilal e poi al PAOK Salonicco. Sono esperienze che mi hanno arricchito ma per questioni familiari volevo tornare in Italia e ho colto al volo l'occasione che mi ha offerto il Parma, tornando al mio primo amore: il Settore Giovanile". 

Un percorso davvero niente male: mi viene da chiedere, cosa l'ha spinta ad accettare l'offerta del Parma Under 18? 
"La prima domanda me la sono fatta dentro di me: mi sono detto che contava il club che mi stava facendo la proposta, la serietà, la cura nello sviluppo dei giovani, più che la categoria. L'Under 18 è una categoria nuova, stimolante e se guardo negli occhi un Responsabile e mi rendo conto che le cose vengono fatte seriamente, la categoria in cui mi colloca non è importante".

Il Parma, anche a livello di Settore Giovanile, ha subito diverse rivoluzioni. Che ambiente di lavoro ha trovato?
"Ho trovato un ambiente serio e reduce da un ottimo percorso di settore giovanile. È evidente la grossa molte di lavoro che è stata svolta, anche nei ragazzi stessi: tutti hanno tante sfaccettature, è evidente l'importanza che si dà qui al metodo, dando poi la possibilità a ognuno di sviluppare le proprie caratteristiche migliori. A livello generale l'indirizzo è inseguire la costruzione, più che la rottura, il palleggio e il divertimento, sia in campo che per gli spettatori". 

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Il responsabile Notari cosa le ha chiesto? Che idee avete per lo sviluppo dei giovani crociati?
"È un dirigente che crede molto nel lavoro dell'allenatore. Qui lavora uno staff molto vario, ma non è raro trovare chi è a Parma da 6-7-8 anni, quindi c'è anche una continuazione del lavoro precedente, a dispetto dei cambiamenti a cui faceva riferimento lei. Con lui c'è stato e continua a esserci un confronto continuo, ma la fiducia negli interpreti non è mai mancata. Le idee di sviluppo dei ragazzi, seguono il calcio moderno, come è normale che sia". 

E lei mister, che tipo di calcio insegue: cosa insegni alla sua squadra?
"Alla squadra cerco di trasmettere il fastidio di non avere la palla, quando ce l'hanno gli avversari. Il nostro obiettivo in fase di non possesso è la riconquista veloce, inseguiamo il possesso, il fraseggio, senza però disdegnare la verticalizzazione veloce per guadagnare tempo e andare in attacco. Perché non dovremmo? Il possesso palla è utile in partite di un certo tipo, in altre chiaramente la verticalità deve essere preferita. In sintesi, un mix di mantenimento e verticalità. Un modello? Dico Lucescu, che ho conosciuto personalmente ed è un allenatore di fama internazionale. Come modulo stiamo lavorando sul 4-3-1-2 da inizio anno e abbiamo costruito delle certezze con quello schieramento". 

Dall'allenatore, alla squadra: che tipo di rosa è l'Under 18 del Parma 2022/23?
"Una squadra composta da ragazzi seri, con un lungo percorso qui a Parma e che hanno tutti i concetti giusti dentro di loro. Soprattutto mi piace che provino a seguire fino in fondo quello che insegniamo e ne siamo felici". 

Un allenatore storicamente rifiuta di parlare dei singoli: se però arriva un ragazzo straniero come Mikolajewski, esordisce con una doppietta e regala la prima vittoria alla squadra, viene difficile non parlarne.
"Chi finalizza le situazioni di squadra si prende la scena, ma tutta la catena ha lavorato bene sia sul primo che sul secondo gol. Senza il lavoro di squadra, il finalizzatore non ha modo di esaltarsi. Parliamo comunque di un giocatore con ottime qualità, questo è certo". 

Riesce a spiegarci che tipo di calciatore è?
"Un attaccante con qualità importanti, come dicevo: fisiche, tecniche e di collegamento tra i reparti. Ha tutto quello che serve per legare il gioco, oltre che per finalizzare: ha tante qualità diverse, che deve però perfezionare". 

Abbiamo visto tanti 'saliscendi' tra Primavera e Under 18 in questi anni: ci spiega il rapporto con la squadra di Beggi e con l'Under 17?
"Sarò franco: è un rapporto ideale. Quello che conta da noi è il percorso dei ragazzi, per cui questo confronto continuo con i mister Beggi e Bernardi è davvero ideale, anche perché in tutti c'è la volontà di agevolare in ogni modo la crescita di questi ragazzi. Ho trovato grande professionalità in ogni interprete sin dal mio arrivo e arrivo a dire anche amicizia".

Una domanda più generale: il Parma quest'anno vanta tre giocatori del vivaio in Prima Squadra, ma è in netta controtendenza rispetto alle altre squadre italiane. Cosa manca ai nostri giovani per imporsi ad alto livello?
"Fa onore al Parma questa scelta, io penso che alle società manchi il coraggio. E il tempo. Ma d'altronde, non tutte partono per vincere lo Scudetto no? Quindi in determinate realtà lo sviluppo dei giovani sarebbe auspicabile, ma serve la pazienza di aspettare. Di mandare in campo un ragazzo per qualche spezzone, poi per un tempo, poi da titolare. Mi aspetterei questo sinceramente, se davvero si ha voglia di cambiare il trend".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA