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Svezia-Slovacchia 1-0, le pagelle: Isak imprendibile. Skriniar un muro, ma non bastaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 19 giugno 2021, 06:21Euro 2020
di Tommaso Maschio

Svezia-Slovacchia 1-0, le pagelle: Isak imprendibile. Skriniar un muro, ma non basta

SVEZIA-SLOVACCHIA 1-0 (77’ rig. Forsberg)

Slovacchia (a cura di Dennis Magrì)

Dubravka 5 - Nel primo tempo è praticamente inoperoso. Nella ripresa si fa trovare pronto: al 60’ un suo colpo di reni nega la gioia del gol ad Augustinsson. Al 76’ causa il fallo da rigore su Quaison: ingenuità pesante.

Pekarik 6 - Una buona fase difensiva e, quando può, non rinuncia a dar manforte anche in proiezione offensiva (Dal 64’ Haraslin - Entra per dare verve in avanti, ma si nota molto poco).

Satka 5.5 - Viene puntato una sola volta, nel primo tempo da Isak, e ne esce vincitore. Nella ripresa va in difficoltà con le giocate del numero undici svedese, che sulle palle inattive lo sovrasta.

Skriniar 6.5 - Insuperabile nell’uno contro uno, strappa il pallone dai piedi degli avversari con facilità disarmante. Un colosso.

Hubocan 6 - Soffre un po’ nell’uno contro uno con Larsson, ma tutto sommato se la cava (Dall’83 Hancko s.v.).

Kucka 6 - È l’unico che ci prova realmente: ha almeno due occasioni per lasciare il segno, ma è impreciso. Tanto movimento in mezzo al campo. Cala alla distanza.

Hrosovksy 5.5 - Si dedica prettamente alla fase difensiva, equilibrando le discese di Kucka. Nel secondo tempo perde qualche pallone di troppo (Dall’83’ Duris s.v.).

Koscelnik 5.5 - In fase di non possesso si abbassa addirittura sulla linea dei difensori. Fa avanti e indietro senza sosta e spesso negli ultimi trenta metri perde un po’ di lucidità. Con l’uscita di Pekarik, nei trenta minuti finali gioca da terzino puro.

Hamsik 5 - Un tiro a giro sul finire del primo tempo e poco più. Prova ad accendere la luce e guidare i compagni, ma ci riesce raramente (Dall’80’ Benes s.v.).

Mak 5 - Ogni tanto si mette in proprio, ma le finte sugli avversari sono lente e prevedibili. Tenta sempre la giocata, ma fine a sé stessa (Dal 76’ Weiss s.v.).

Duda 5.5 - Non dà punti di riferimento ai difensori avversari, oscillando periodicamente fra centrocampo e attacco. Ma viene servito poco e male dai compagni.

Tarkovic 5 - La sua nazionale parte forte, poi lascia il pallino del gioco alla Svezia fino al 35’, e torna ad attaccare. Nel secondo tempo sbanda e perde. Squadra leggera in avanti e con pochi spunti, cambi tardivi.


Svezia

OIsen 6: Qualche piccola sbavatura nel chiamare la palla ai compagni, ma per il resto non rischia nulla e vive un pomeriggio piuttosto tranquillo.

Lustig 6: Alterna qualche rara discesa sulla destra al ruolo di terzo centrale quando il suo opposto avanza per sostenere l’azione offensiva. Fa buona guardia senza grandi problemi.

Lindelof 6,5: Guida il reparto con esperienza sia con la linea a quattro sia con quella a tre. Duda gira molto a largo, ma lui non si fa mai sorprendere.

Danielson 6: Spesso va a fare il terzo a sinistra coprendo le avanzate di Augustinsson. Qualche intervento rude, ma mai scorretto, per tenere a bada gli avversari.

Augustinsson 6,5: Spesso fa il quinto a sinistra e dai suoi piedi partono palloni invitanti per i compagni a centro area. Duetta in sintonia con Forsberg e sfiora anche il gol di testa nella ripresa. dal 88° Bengtsson sv: Fa rifiatare il compagno alzando le barricate nel finale.

S. Larsson 6: Gara di sacrificio e copertura con la Svezia che attacca soprattutto sull’altro fronte. Si rende utile come sempre in copertura.

Ekdal 6: Regia attenta, precisa, senza fronzoli. Si vede poco, ma si fa sentire in entrambe le fasi. Dall’87° Svensson sv: Anche lui contribuisce ad alzare il muro nel finale e difendere l’1-0.

Olsson 5,5: Molto aggressivo fin dalle prime battute, si prende anche qualche rischio di troppo fino al giallo che ne calma un po' gli animi. Tanta legna, ma pochissimo costrutto. Dal 63° Claesson 6: Si vede poco, ma è utile nell’economia della gara.

Forsberg 6,5: Parte largo a sinistra per poi accentrarsi e accendere il gioco degli svedesi. È il cervello della squadra e disegna traiettorie per mettere in moto Isak in velocità. Ha il merito di realizzare con freddezza il rigore che decide il match. Dal 90° Krafth sv: Entra per difendere il risultato e risulta utilissimo.

Isak 7: Il migliore per distacco, l’uomo più pericoloso sia sui palloni alti sia palla al piede. Quando nella ripresa alza i giri del motore è spesso imprendibile dalla difesa avversaria che deve faticare per evitare che faccia male negli ultimi 20 metri. Sforna anche un assist al bacio per Quaison in occasione del rigore. Meriterebbe il gol.

Berg 5: Centravanti di sacrificio. Fa a sportellate coi centrali avversari cercando di aprire varchi per i compagni, ma non punge mai negli ultimi venti metri. Dal 63° Quaison 6,5: Entra e dopo pochi minuti conquista il rigore che decide il match con un inserimento perfetto. Poi aiuta la squadra in fase di copertura.

Andersson 6,5: La sua Svezia è più propositiva rispetto alla gara d’esordio anche se sempre tremendamente solida in difesa. Insiste con Berg dall’inizio, ma poi azzecca i cambi inserendo Quaison. Inoltre libera Forsberg dai compiti difensivi sulla fascia permettendo al numero 10 di mostrare tutta la sua classe da regista.