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TMW - Antonelli: "Noi cattivi? Nessuno ha il porto d'armi, presidenti sanno ciò che firmano"
L'agente Stefano Antonelli ha parlato a margine della riunione AIACS, andata di scena a Milano. "Il momento è un po' particolare, non essendoci l'accordo collettivo che ci mette paletti ben precisi, ogni calciatore può avere una propria storia. Inevitabilmente si cerca un equilibrio fra le parti, a meno che non succeda in queste situazioni, andare in scadenza di contratto è diventata una moda. Io sono nel calcio nel 1995, mai tanti parametri come ora, tra l'altro con calciatori fra i più importanti in assoluto. Significa che molte società non possono affrontare le richieste di agenti e del calciatore stesso. Il premio fedeltà, un bonus a prestazioni, vengono permesse da un'apertura totale per cui non c'è un accordo collettivo inesistente. Possiamo plasmare il contratto come vogliamo. Però l'aspetto positivo di stamattina è che non mi ricordo da quanto non vedevo così tanta gente a un'assemblea dell'AIACS, rappresentata dallo zoccolo duro del calcio italiano. Mi piace vedere Tinti, Branchini, Giuffrida, Pastorello, Moggi".
Sull'Ordine del Giorno.
"Ci sono due o tre punti fondamentali come la retribuzione in riferimento all'acquisizione di un giovane. Quando il club prende un minorenne l'agente non può percepire alcunché. Noi vorremmo far capire alle leghe, alle federazioni, al mondo del calcio in generale che non servono strade anguste e illegittime, quando si potrebbero regolare tranquillamente. Potrebbe esserci il limite massimo per le commissioni: anche qui bisognerebbe trovare una strada perché puoi eludere il 3% perché vai a caricarti altre operazioni di altri calciatori... Ci sono una serie di cose che questa mattina si possono andare a mettere a punto. Anche grazie al presidente Gravina c'è un tavolo di lavoro importante, per quanto ci riguarda viene rappresentato da Branchini, Alessandro Moggi e l'avvocato Rigitano, un tavolo di lavoro serio con massima disponibilità. Può diventare un momento storico del mondo, con equilibrio fra il club e l'agente".
Sul ruolo di agente e presidente.
"Noi siamo sempre dipinti come i cattivi, ma c'è una piccola riflessione da fare: quando i presidenti firmano un accordo, sono consapevoli di quel che stanno facendo? Nessuno di noi ha il porto d'armi, nessuno di noi ha le pistole. Sicuramente abbiamo un potere forte sul calciatore. La strada migliore è quella che stiamo pensando fra di noi, ci dev'essere un equilibrio fra le varie componenti. Non siamo contenti che fallisca il Parma, o un'altra società. Ci va di mezzo il nostro lavoro".
Sull'Ordine del Giorno.
"Ci sono due o tre punti fondamentali come la retribuzione in riferimento all'acquisizione di un giovane. Quando il club prende un minorenne l'agente non può percepire alcunché. Noi vorremmo far capire alle leghe, alle federazioni, al mondo del calcio in generale che non servono strade anguste e illegittime, quando si potrebbero regolare tranquillamente. Potrebbe esserci il limite massimo per le commissioni: anche qui bisognerebbe trovare una strada perché puoi eludere il 3% perché vai a caricarti altre operazioni di altri calciatori... Ci sono una serie di cose che questa mattina si possono andare a mettere a punto. Anche grazie al presidente Gravina c'è un tavolo di lavoro importante, per quanto ci riguarda viene rappresentato da Branchini, Alessandro Moggi e l'avvocato Rigitano, un tavolo di lavoro serio con massima disponibilità. Può diventare un momento storico del mondo, con equilibrio fra il club e l'agente".
Sul ruolo di agente e presidente.
"Noi siamo sempre dipinti come i cattivi, ma c'è una piccola riflessione da fare: quando i presidenti firmano un accordo, sono consapevoli di quel che stanno facendo? Nessuno di noi ha il porto d'armi, nessuno di noi ha le pistole. Sicuramente abbiamo un potere forte sul calciatore. La strada migliore è quella che stiamo pensando fra di noi, ci dev'essere un equilibrio fra le varie componenti. Non siamo contenti che fallisca il Parma, o un'altra società. Ci va di mezzo il nostro lavoro".
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