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Carnesecchi, Okoli, Gaetano e Fagioli. Un poker d'assi che la Cremonese ha reso grande
C'è un motore giovane, anzi giovanissimo, all'interno di questa Cremonese promossa a sorpresa in Serie A. Un motore che, però, ha il problema, tutt'altro che trascurabile, di non essere di proprietà del club grigiorosso.
Ma quali sono i "pezzi" pregiati che compongono il centro nevralgico della formazione allenata da Fabio Pecchia? Due sono, senza dubbio, gli atalantini Marco Carnesecchi e Caleb Okoli, colonne portanti anche nell'Under 21 di Nicolato. Assieme a loro Gianluca Gaetano del Napoli e Nicolò Fagioli della Juventus. 83 anni in quattro.
Un poker d'assi giovanissimo che per molti merita già un'occasione nelle rispettive squadre d'appartenenza. Nonostante il salto da una piazza di B seppur storica ma con poche pressioni all'elitès del calcio italiano sia decisamente elevato.
Ecco allora l'idea. Positiva sia per la "Cremo" che per le tre big in questione. Perché non concedere a questo poker di talenti una stagione di apprendistato vero, da protagonisti, in Serie A con questo piccolo gioiello chiamato Cremonese? Per Carnesecchi e soci sarebbe il modo migliore per attutire il contraccolpo dovuto al passaggio di categoria, mentre per tutte le società coinvolte ci sarebbe l'opportunità di guadagnare in termini sia tecnici che economici con la valorizzazione dei cartellini.
Un motore giovanissimo e che funziona. Ma ancora da rodare a dovere. Senza la necessità di smontarlo pezzo per pezzo.
Ma quali sono i "pezzi" pregiati che compongono il centro nevralgico della formazione allenata da Fabio Pecchia? Due sono, senza dubbio, gli atalantini Marco Carnesecchi e Caleb Okoli, colonne portanti anche nell'Under 21 di Nicolato. Assieme a loro Gianluca Gaetano del Napoli e Nicolò Fagioli della Juventus. 83 anni in quattro.
Un poker d'assi giovanissimo che per molti merita già un'occasione nelle rispettive squadre d'appartenenza. Nonostante il salto da una piazza di B seppur storica ma con poche pressioni all'elitès del calcio italiano sia decisamente elevato.
Ecco allora l'idea. Positiva sia per la "Cremo" che per le tre big in questione. Perché non concedere a questo poker di talenti una stagione di apprendistato vero, da protagonisti, in Serie A con questo piccolo gioiello chiamato Cremonese? Per Carnesecchi e soci sarebbe il modo migliore per attutire il contraccolpo dovuto al passaggio di categoria, mentre per tutte le società coinvolte ci sarebbe l'opportunità di guadagnare in termini sia tecnici che economici con la valorizzazione dei cartellini.
Un motore giovanissimo e che funziona. Ma ancora da rodare a dovere. Senza la necessità di smontarlo pezzo per pezzo.
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