Padova e Perugia si preparano alla domenica che vale la storia...

Scrive Francesca Mencacci su La Nazione che Perugia e Padova si giocano l’unico posto disponibile per salire in serie B senza finire travolti negli spareggi. Novanta minuti tutti da vivere, senza respiro ma con qualche polemica di troppo. Quello tra il Grifo e il Padova è stata un duello serrato già dalle prime battute del campionato. I biancorossi si sono presentati ai nastri di partenza con una squadra da primo posto ma con qualche ferita ancora aperta e con un ritardo nella preparazione pagato a inizio stagione. Il Padova si è presentato invece competitivo, anche se poi ha dovuto rimettere mano al mercato di riparazione per compensare il gap con la squadra di Caserta. Il cammino. Il Perugia per ovvi motivi è partito in sordina, in ritardo rispetto alle big del torneo, mentre il Padova riesce a conquistare la vetta della classifica alla settima giornata di campionato. Tiene il passo con costanza, sarà prima della classe fino al sorpasso del Perugia, il 18 aprile. La squadra di Mandorlini guida la classifica per ben 25 settimane. Il Perugia insegue, tra altissimi e qualche mezzo passo falso, ma con una differenza: i biancorossi di Caserta stentano con le piccole, ma alzano la voce negli scontri diretti, sono invece le big a creare difficoltà ai veneti. Il mese di gennaio.

Le due squadre seguono due percorsi differenti. Il Perugia non ha bisogno di grossi rinforzi, la rosa è già competitiva, opera un’uscita importante, quella di Dragomir, inserisce in rosa il portiere Minelli (protagonista in questo finale di stagione), il centrocampista Di Noia e Vano. Ma l’attaccante merita un capitolo a parte. Già, perché a gennaio saranno scintille: l’ex attaccante del Carpi era nel mirino del Padova, ma il Grifo ha chiuso l’affare il primo giorno utile. Il Padova, per fare un dispetto, tratta con insistenza e poi chiude Biasci, che era nel mirino del club di Pian di Massiano, solo per strapparlo alla concorrenza. Il mercato del Padova è importante, il colpo è Chiricò che consentirà alla squadra di Mandorlini di allungare il passo con dodici risultati utili, otto vittorie e quattro pareggi. Il Perugia tiene ancora il passo, fino al marzo «nero» tra turni infrasettimanali e recuperi che rallentano la marcia. Il 30 marzo, dopo il recupero sul campo della Fermana, il distacco è di sei punti a cinque giornate dal termine. Nelle successive quattro, però i biancorossi fanno l’en plein, il Padova cade due volte, a Trieste e Modena. Il Perugia dopo la trasferta di Ravenna, il 18 aprile opera aggancio e sorpasso (visti gli scontri diretti).