La vittoria dell'Italia agli Europei ha esaltato il gruppo: un esempio

La Coppa conquistata dalla Nazionale Italiana ad Euro 2020, resterà esposta per l'intera giornata a Perugia, prima di essere trasferita al Museo del calcio a Coverciano. “Questa è la coppa non della Federcalcio, ma degli italiani ed il fatto che sia esposta a Perugia rispecchia la volontà di far capire che la Figc sempre di più vuol uscire dalle stanze del palazzo per andare incontro alle esigenze dei territori – ha detto il presidente Gabriele Gravina – e non si può certo pensare di guidare un movimento così importante come quello del calcio in Italia non studiando giorno dopo giorno e noi abbiamo bisogno di capire parlando con chi vive il calcio. Un elemento fondamentale è la conoscenza, perché questa ci consegna la capacità di sognare e la possibilità di vivere le nostre emozioni”. Gravina ha aggiunto che “la vittoria del campionato europeo è stato un momento di esaltazione collettiva e non sono io che voglio sminuire il valore di quelle notti, ma per le radici di quel successo bisogna tornare indietro al 22 ottobre 2018, quando ci fu un nuovo rinascimento e un nuovo umanesimo del calcio italiano, raccontando agli italiani un calcio nuovo. Mentre il nostro paese esalta simboli, questa squadra azzurra ha dimostrato invece di esaltare il valore di un gruppo, che deve essere l'emblema anche per la crescita del nostro Paese”. Gravina ha detto che “bisogna dare ai tanti giovani la possibilità di praticare lo sport più bello del mondo. Abbiamo presentato in questi giorni un report secondo cui il calcio italiano ha perso un miliardo 200 milioni che è una cifra colossale, ma ciò che mi da più preoccupazione è il fatto di aver perso 245mila giovani tesserati. Questo dato mi preoccupa perché impiegheremo anni per recuperarli. E' un disastro”.

AM