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"Pescara, stavolta tocca a me"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 24 agosto 2017, 12:30Focus
di Redazione TuttoPescaraCalcio
per Tuttopescaracalcio.com
fonte Messaggero

"Pescara, stavolta tocca a me"

Mirko Pigliacelli, ripescato, contento e blindato. Acquistato per la prima volta nel 2013, dopo aver girato in prestito da nord a sud, Pro Vercelli e Trapani, il portiere scuola Roma è finalmente diventato centrale nel progetto del Pescara. E’ stato proprio Zeman a chiedere di tenerlo ben stretto ai pali del Delfino. Un mese fa circa, Pigliacelli era sul punto di trasferirsi definitivamente ad Avellino. Il boemo ha detto no alla sua cessione, e la società ha deciso di inserirlo nel progetto in modo stabile, rinnovandogli il contratto fino al 2022.

“Ho sempre avuto tanta voglia di difendere i pali del Pescara. Sono arrivato qui quando c’era mister Marino, ma sia in quell’anno che l’anno scorso in serie A, non c’è stata occasione di poter scendere in campo. Adesso spero di poter diventare il portiere del Pescara a tutti gli effetti, questo rinnovo voluto dal presidente mi riempie d’orgoglio. Ho voglia di vivere un’annata come si deve”, racconta Pigliacelli.

Era praticamente il portiere dell’Avellino, ma il suo trasferimento è stato bloccato dal boemo: “Ho pensato: dopo due anni senza aver mai giocato, c’è il rischio che la cosa si ripeta anche quest’anno. Poi ho parlato con il presidente e con il mister e la voglia di restare qui ha prevalso”, spiega il numero 22.

BLINDATO DA ZEMAN Per lui si è esposto anche il “muto” Zeman. “E’ una cosa che mi ha sorpreso e ha sorpreso tutti. Mi ha fatto piacere, ma conta il campo, contano gli allenamenti. Ho grandi motivazioni dopo le sue parole per farmi rimanere qui, ma a questo aggiungo la mia voglia matta di continuare con il Pescara”.

Forse al tenico saranno piaciute quelle uscite alla Higuita… “Ho visto i suoi video, ma quando feci quel gesto a Frosinone, non fu per imitare il colombiano, ma perché era un momento della partita in cui si poteva, c’era campo e si poteva ribaltare l’azione. Peccato non aver trovato il gol, era stata una giocata intelligente. Non credo che Zemanmi abbia voluto solo per quel gesto, spero di dimostrargli anche tra i pali di aver fatto bene a scegliermi”.

Cresciuto nella Roma con la passione per le uscite palla al piede e la voglia di emulare colleghi blasonati come Angelo Peruzzi: “E’ lui il mio idolo, anche se mi è sempre piaciuto giocare con i piedi, se un portiere non sa farlo, oggi, non può fare il bene della squadra. L’anno scorso sono cresciuto tanto con Paleari a Trapani. Sono un portiere molto istintivo e cerco di fare il meglio per la squadra. Fin dagli inizi, sono nato portiere, ho cercato di giocare con i compagni per sentirmi meno solo durante le partite…”.

Domenica si gioca e Zeman non ha ancora sciolto le riserve sul portiere da mandare in campo dal 1’. “Tra me e Fiorillo c’è un bellissimo rapporto, ci alleniamo forte entrambi. Sarà il mister a decidere. Il Foggia? Ha grandi motivazioni perché viene dalla C vinta, ma noi vogliamo dimostrare che desideriamo tanto tornare nel palcoscenico che spetta al Pescara”