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Castori: "Pescara, quanto mi piaci"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 26 settembre 2017, 10:00Primo Piano
di Redazione TuttoPescaraCalcio
per Tuttopescaracalcio.com
fonte Messaggero

Castori: "Pescara, quanto mi piaci"

Sabato pomeriggio il Pescara gioca al Cabassi contro il Carpi e lui avrebbe tanto voluto esserci. Fabrizio Castori, l’uomo che ha portato gli emiliani per la prima volta in serie A, dopo aver perso la finale play-off lo scorso giugno contro il Benevento, ha deciso di lasciare la panchina biancorossa, ereditata da Calabro. Non si rinnoverà il suo duello con Zeman (l’ultima volta nel 2011 all’Adriatico con l’Ascoli), anche se nelle prime sei giornate di B ha già fatto due sortite all’Adriatico: alla prima contro il Foggia, poi contro il Frosinone, era in tribuna a studiare. Logico pensare che aspetta quanto prima una chiamata da qualche presidente per tornare in pista. La grinta è sempre la stessa per il 63enne di San Severino Marche, che ha regalato anche due gioie al Lanciano: salto in C2 (1999) e poi in C1 (2001). “Il campionato di B è partito subito forte: le big stanno dettando legge dalle prime giornate. Parlo di Perugia e Frosinone, ma anche di Carpi, Empoli e le altre – afferma il tecnico marchigiano – . I ciociari sono i migliori, una spanna sopra tutti. Hanno una rosa che gioca insieme da anni, e la continuità di solito paga. Il Perugia è di alto livello, ha inserito due, tre acquisti giusti ad un telaio già collaudato. Ma occhio a Palermo, Bari e Parma. E al Pescara”.

I biancazzurri sono piaciuti a Castori: “Non devono essere scoperti da me: sono una squadra di Zeman, prolifica davanti ma che concede molto dietro. In generale, c’è qualità, ho visto giovani interessanti. La mediana a me piace con Brugman, Coulibaly e Valzania. Davanti, Pettinari sta segnando molto e in generale vedo i meccanismi del tecnico”, spiega l’allenatore marchigiano.

Delfino giovane e poco esperto: una lacuna pesante? “No, le squadre giovani crescono giocando, il tempo gioca a loro favore. Possono arrivare a fare un grande campionato. Paragoni con il Pescara di sei anni fa? Magari possono anche arrivare a ripetere quell’impresa, ma oggi non vedo campioni come quelli di allora: Insigne, Immobile e Verratti avete visto tutti che strada hanno fatto? Anche la linea difensiva di allora era più solida di questa. Credo che quel Pescara fosse decisamente superiore a questo. Ma quest’anno ci sono bravi giocatori, come Coulibaly, che per me ha un futuro da fenomeno: ha 18 anni e margini di crescita enormi”.

Sabato prossimo non sarà al Cabassi per la sfida tra i biancazzurri ed il “suo” Carpi: “No, ma rivedrò la partita. Il Carpi è ancora forte, ed ha sempre fame. E’ una piazza in cui si lavora molto bene, con i principi giusti: prendere giovani dalle categorie inferiori, farli crescere con la cultura del lavoro e intensità fisica, per poi lanciarli nel grande calcio. Una realtà del calcio italiano, un modello da seguire per tutti i club di provincia. E’ partito subito bene perché c’è solidità, voglia e anche qualità. Sarà un bello spettacolo questo Carpi-Pescara”.

Castori sempre innamorato dell’Abruzzo (ha allenato anche il Castel di Sangro), ci saluta con un pensiero per la sua cara Lanciano: “M’intristisce vedere la squadra in Prima categoria. Era diventata un’isola felice, ha tifosi e città sempre molto calorosi con la squadra. Almeno la C avrebbero potuto salvarla, le potenzialità ci sono. Dispiace che sia dovuta ripartire dal basso”